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sabato 14 settembre 2024
 
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Galiano: «Meglio cadere cercando di volare che restare fermi per paura di cadere»

09/08/2023  Il professore e scrittore di Pordenone Enrico Galiano ha parlato alla Gmg di Lisbona davanti a 70mila giovani in occasione della festa degli italiani. «Credere, qualunque sia il tuo credo, è un tetto che ti protegge dalla grandine e che ti tiene in salvo»

È appena atterrato in Italia Enrico Galiano, il professore e scrittore di Pordenone più amato dai ragazzi. È tornato da Lisbona dove è stato invitato a parlare alla festa dei giovani italiani davanti a 70mila persone durante la Gmg 2023. Sorride quando gli chiediamo com’è stato salire su quel palco… «Ho provato la stessa sensazione che provi quando entri in una classe nuova e sai che hai pochi secondi in cui giocarti tutto; sai che loro non hanno filtri né remore per farti capire se ti apprezzano oppure no. E questo ti porta a buttar giù le maschere».

Prima di salire gli organizzatori gli avevano suggerito di “non guardare i ragazzi negli occhi, ma l’orizzonte”, ma non gli è stato possibile: «non ce la faccio. Io ho bisogno del contatto visivo. Ma un conto è avere 25 paia di occhi che ti guardano, un conto è averne 70mila. È stato un momento molto forte, con un’energia unica che saliva da lì; immediatamente si è creata una connessione».

Galiano per l’occasione è stato chiamato a testimoniare i suoi fallimenti: «Ho iniziato il mio intervento con una storia autobiografica semplice, banale e subito ho percepito che c’erano e che mi ascoltavano nonostante prima di me ci fosse un dj che li faceva ballare. Non è facile collegarsi a uno che ti parla di fallimenti e sogni interrompendo magari la sua canzone preferita! Ma lo scoglio è stato definitivamente superato quando una frangia di loro ha iniziato a urlarmi “scemo, scemo” (ride, ndr). Perché nel mio racconto dicevo quanto è stata la paura di fallire a portarmi a fare scelte sbagliate e gli ho fatto l’esempio di quella volta in cui, seduto sul divano della ragazza così amata e senza nessuno in giro per casa, invece di baciarla le ho detto che dovevamo essere solo amici. Il coro è nato spontaneo, ma voleva dire che mi aveva ascoltato davvero».

 

Enrico Galiano
Enrico Galiano

I fallimenti, un tema scottante per i nostri ragazzi in questi anni duri…«Di certo è il momento storico migliore per parlarne perché, mai come quest’anno, la cronaca ci ha portato notizie infauste. Ragazzi che al primo 18 all’università si tolgono la vita; poi, certo, magari non è quella la causa ma l’ansia da perfezione che li porta a disconoscere se stessi. Ecco perché ho accolto l’invito con entusiasmo, perché vedo quanto sono in difficoltà. In questo i social e il confronto continuo con gli altri che segue non fanno che aumentare lo stress. Allora mi piace andare da loro e dirgli “guardate me che fino a 40 anni non ho fatto nulla; il mio sogno di scrivere libri che per anni ha preso porte in faccia”. Ai giovani dico: “non ti preoccupare se ti senti un casino anche tu e ti sembra di non andare da nessuna parte perché non è così, stai già andando". In tasca, da leggere sul palco, mi sono portato frase: “meglio cadere cercando di volare che restare fermi per paura di cadere”. So che con l’occhio di una persona adulta sembra un po’ scontata, ma se riesci a farla arrivare a un quindicenne o a un ventenne non lo è affatto. Se l’avessero detta a me quel giorno sul divano con la ragazza così amata di fronte mi avrebbero cambiato la vita».

Galiano questo incontro se lo porterà anche in classe a settembre per due motivi: «il primo è una sensazione; posso capire il contesto, la festa, il raduno mondiale tutto, ma mi è sembrato di aver avuto di fronte ragazzi più “sani” ovvero ragazzi che sono stati messi in salvo da una certa bufera. Forse aver avuto qualcosa di forte in cui credere in un momento storico unico per certi versi li ha messi in una condizione di riparo. Una volta lì sul palco non sentivo di aver di fronte ragazzi che mi avrebbero criticato a prescindere. Ma ragazzi che avevano voglia di sentire cosa avevo da dire. Un po’ meno toccati da questi tre anni così…».

La seconda ragione è che «mi ha colpito molto l’accenno del Papa all’inquietudine che “è buona” perché solo le persone che hanno qualcosa di bello dentro sanno essere inquiete. Il suo è stato un invito a far pace con l’inquietudine di questi anni e non vederla come un ostacolo, bensì un potenziale e una forza in più. Io stesso nei momenti più inquieti sono più creativo, le crisi portano sempre a nuove nascite».   

Un concetto in cui si può rispecchiare un adolescente del 2023: «Credere, qualunque sia il tuo credo, è un tetto che ti può proteggere dalla grandine e che ti tiene in salvo. Questi anni ha grandinato forte e sarà sempre di più così visto che ormai la crisi climatica è una certezza. L’inquietudine caratterizza questi anni, ma ne sapremo uscire se sapremo accettarla e conviverci e non allontanarla. È bene che ce la facciamo amica prima che diventi la nostra peggior nemica».

Il prof Galiano condivide su Facebook il suo incontro con 70.000 ragazzi e ragazze

  

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