Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 13 settembre 2024
 
Al Festival deSidera
 

Il Gene della comicità

16/06/2016  Debutta il 10 luglio a Treviglio il comico e conduttore Gene Gnocchi in Cosa fare a Faenza quando sei morto, all’interno della 14esima edizione del Festival deSidera.

Debutta il 10 luglio a Treviglio il comico e conduttore Gene Gnocchi in Cosa fare a Faenza quando sei morto, all’interno della 14esima edizione del Festival deSidera, ideato da Teatro degli Incamminati e Associazione InAtto, con la direzione artistica di Gabriele Allevi e Luca Doninelli. Il festival, in corso dal 10 giugno al 19 novembre, si svolge in vari luoghi di Bergamo e provincia. 

«Quando è uscito il mio libro, edito da Bompiani nel 2015, Cosa fare a Faenza quando sei morto - racconta Gene Gnocchi - Luca Doninelli ha scritto una recensione e poi mi ha contattato per chiedermi di partecipare al festival da lui co-curato. Mi fa molto piacere partecipare a “deSidera”, poiché avrò anche l’occasione di esibirmi nei territori della bergamasca. Ho deciso di non proporre una riduzione teatrale del libro, ma un vero e proprio recital con una parte del mio romanzo, presentato in modo originale. Attraverso una serie di monologhi viene tratteggiata la figura di un artista che tiene alcuni concerti rock riparatori per non aver pagato il canone Rai, perché riteneva i programmi televisivi trasmessi di bassissimo livello; durante le sue ironiche esibizioni prende in giro le ossessioni degli italiani per la celebrità, per voler essere alla moda, proponendo anche una satira sul mondo dell’informazione. »

Gnocchi ricorda anche come è nata in lui la passione per la scrittura sia comica sia letteraria (ha pubblicato anche altri romanzi, nel 2014 Il mondo senza un filo di grasso, nel 2011 L’invenzione del balcone e nel 2013 Il Gene dello Sport): «Fin da ragazzo, dai tempi del liceo classico, ho sempre scritto, e anche ora alterno un testo comico a uno riflessivo: i testi non prettamente comici servono per offrire spunti alla comicità: il comico, l’umorista ha bisogno di momenti di disperazione, si sente inadeguato rispetto alla realtà circostante e alla società, altrimenti non la rappresenterebbe diversa da come è, infatti osserva il mondo da una prospettiva differente». Gene Gnocchi, che è anche autore e attore televisivo, commenta la televisione di oggi: «la televisione è generalista, è puro intrattenimento, poiché non esiste più il tempo di sperimentare, quindi si utilizzano formule ripetitive. Tratto distintivo della televisione è diventato comprare format dall’estero, così il panorama si massifica e impedisce agli autori di emergere, si riproducono solo format famosi, creando così un impoverimento generale che si traduce nella miseria dei programmi».

«Tuttavia oggi viene dedicato maggior spazio ai comici emergenti - prosegue Gnocchi - si assiste a gare di cabarettisti in televisione, ma un attore oggi si limita a creare un tormentone che dura un anno o due e poi è difficile che prosegua la sua attività; la comicità va sperimentata su un palco con le reazioni del pubblico, non accontentandosi dell’esibizione televisiva, che alimenta successi a buon mercato, senza poi avere la corrispondenza in una prova dal vivo».

All’interno di deSidera, in luoghi suggestivi e insoliti di Bergamo e dintorni, vengono anche proposte storie di santi, cantanti, ciclisti ed eroi, spaziando dal Vangelo a Shakespeare, da Omero a Beckett, da Felice Gimondi a Édith Piaf. Tra i numerosi spettacoli saranno in scena il 26 giugno Lucilla Giagnoni in Mi sono fermata a Lady Macbeth, viaggio tra i personaggi shakespeariani, il 1 luglio Sandro Veronesi in Non dirlo, il vangelo di Marco, tratto dall’omonimo libro pubblicato da Bompiani,  Matteo Bonanni in Il campione felice di Paolo Aresi con la fisarmonica di Gino Zambelli (regia di Alberto Salvi), sulla  vita del bergamasco Felice Gimondi,  (9 luglio a Bariano, 27 luglio a Paladina,  31 luglio a Pedrengo), Alessandro Renda con il Teatro delle Albe in Rumore di Acque, di Marco Martinelli  (14 luglio a Villa Albani di Mozzo).  Mentre si assisterà a Bergamo, nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna (11 settembre), a Maryam di Luca Doninelli con Ermanna Montanari e la regia di Marco Martinelli (produzione Teatro delle Albe e Teatro degli Incamminati), un lavoro sulla Madonna, e sulle donne palestinesi che la invocano, fuori dalla grotta di Nazareth, perché anche loro colpite dalla morte del proprio figlio. Si prosegue poi, tra gli altri, con Arianna Scommegna in Magnificat di Alda Merini (7 ottobre a Urgnano, 8 a Bonate Sotto) e Angela Demattè in Mad in Europe (Bergamo, 3 settembre).

Dove e quando

  

COSA FARE A FAENZA QUANDO SEI MORTO, con Gene Gnocchi, 10 luglio 2016, a Treviglio (Bg) all’interno di DESIDERA 2016. Per il programma completo: Info: www.teatrodesidera.it , tel. 3471795045, info@teatrodesidera.it.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo