Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 25 giugno 2025
 
genova
 

Genova, la bufala che specula sul dolore del padre di Marta

17/08/2018  Sui social gira una finta lettera del genitore di una delle vittime del crollo del ponte. In realtà si tratta della rielaborazione di un fake che riguardava una delle ragazze morte nella strage del Bataclan

I social network sono ormai da tempo la zona grigia delle bufale di ogni genere. Dietro anonimi o falsi profili coperti dall'impunità si produce di tutto, ammorbando un mezzo di comunicazione che potrebbe rivelarsi utile per stringere contatti, diffondere notizie o allacciare relazioni. Ma ormai l’erba cattiva prolifera. L’abitudine invalsa di scrivere frasi o detti per poi attribuirli a qualche pensatore celebre per dotarle di autorevolezza è nata con la nascita dei social. Ma è intollerabile che si compia sciacallaggio anche sulle vittime di una tragedia.

Da qualche giorno gira tra i social la falsa lettera di un padre di una delle vittime del crollo del ponte Morandi di Genova, Marta Danisi, la 29enne di Sant'Agata di Militello che stava transitando sul ponte al momento del crollo insieme con il fidanzato. Una lettera toccante e con riferimenti politici che aveva evidentemente il compito di acchiappare click attraverso l'attribuzione al genitore di una delle vittime della tragedia. Una finta missiva accorata che rievoca i momenti della figlia prima di partire per il suo ultimo viaggio. In realtà si tratta di una rielaborazione di una vecchia bufala del 2015 che riguardava una delle vittime della strage parigina del Bataclan. Insomma, si è toccato il fondo. Uno sciacallaggio bello e buono. Strumentalizzare il dolore di un padre per divertimento o per affidare le proprie opinioni alla Rete è un gioco abominevole che meriterebbe di essere sanzionato per legge.

Multimedia
«Con Maria, sotto la Croce, alla ricerca di un perché che fatico a trovare»
Correlati
«Con Maria, sotto la Croce, alla ricerca di un perché che fatico a trovare»
Correlati
Genova, da vanto a vergogna: i 51 anni del Ponte Morandi in 10 foto
Correlati
WhatsApp logo
Segui il nostro canale WhatsApp
Notizie di valore, nessuno spam.
ISCRIVITI
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo