Il francescano padre Enzo Fortunato, 53 anni. Foto: Ansa.
Un secolo prima di san Francesco, un altro religioso cristiano andò in Medio Oriente cercando la pace e non lo scontro, il dialogo e non le divisioni. Si tratta del beato fra' Gerardo Sasso, fondatore dell’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, divenuto poi l'Ordine dei Cavalieri di Malta. Nel 1.099, durante la prima crociata, mentre i rapporti tra cristiani e musulmani parevano dominati solo dalle armi, frate Gerardo partì dalla costiera amalfitana, sua terra natale, alla volta di Gerusalemme, dove fondò un ospedale aperto a musulmani, ebrei e cristiani. Qualcosa di inaudito per i suoi tempi (ma, a ben pensarci, forse anche per i nostri). Ecco perché in questi giorni, a Scala (Salerno), paese natale di Sasso, si tengono una serie di appuntamenti per riscoprire, a 900 anni dalla morte, la vita e l'esempio del grande religioso. Giovedì 3 settembre, il momento culminante, con una serie di eventi cui parteciperanno personaggi di spicco della politica, dell'economia e della cultura, oltre, ovviamente, alle autorità religiose.
A proposito di dialogo interreligioso, ben noto è i l'incontro tra San Francesco e il sultano d'Egitto Malik al-Kamil, che si svolse a Damietta nel 1219. Non si sa che cosa si siano detti, né in quale lingua abbiano parlato, ma tra i due dev'essere nato un dialogo autentico e profondo. Sappiamo anche che il poverello di Assisi raccomandava ai suoi frati di non cercare lo scontro, ma di essere «soggetti a ogni creatura umana». Un atteggiamento analogo si può scorgere nell'esperienza di Gerardo Sasso, forse meno nota ma non meno affascinante. Giunto a Gerusalemme, il religioso campano diede vita a una comunità monastica, riconosciuta ufficialmente nel 1113 da papa Pasquale II. E fondò un ospedale aperto a persone di ogni fede e provenienza, che quasi sembra prefigurare la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Per questo l'opera di Gerardo, come quella di Francesco, è una grande luce, che dobbiamo sforzarci di tenere accesa, tanto più ora che antichi pregiudizi sembrano nuovamente prendere il sopravvento. «Due uomini, due frati, due giganti, nella vita e nella fede», ha osservato padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. «Il beato Gerardo Sasso si mette in cammino per curare le ferite dell’uomo; san Francesco per sanare odio e violenza attraverso il dialogo. Due uomini che profeticamente gettano ponti con l’Oriente. Possiamo trarre ispirazione dalla loro vocazione e metterci in cammino, tutti insieme come hanno fatto loro».
Il 3 settembre, a Scala, la Messa di commemorazione nella Chiesa di San Lorenzo è presieduta dal cardinale Angelo Becciu. In rappresentanza del Governo parteciperà il ministro della Salute Roberto Speranza. Inoltre saranno presenti, tra gli altri, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco di Scala, Luigi Mansi, e il Luogotenente interinale dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, Fra’ Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas Boas. Durante la giornata sono inoltre presentati due francobolli commemorativi di Poste Italiane: uno realizzato dall’artista Mimmo Paladino, l’altro sulla bozza di un disegno di Dario Fo, ospite a Scala nel 2009. In serata è previsto il concerto del violinista Uto Ughi, cui partecipano la presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina, e l’Amministratore Delegato di Alitalia, Fabio Lazzerini.