Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 28 aprile 2025
 
 

Berlino, via all'eugenetica

07/07/2011  Approvata oggi dal Bundestag la norma che consente, a chi si sottopone a fecondazione assistita e sotto certe condizioni, la selezione degli embrioni tramitite diagnosi preimpianto.

E' appena stata approvata In Germania a larga maggioranza dal Bundestag (326 voti a favore, 260 contro, con una maggioranza dei voti trasversale ai partiti) una norma che consente la diagnosi pre-impianto su embrioni ottenuti con le tecniche di inseminazione artificiale da coppie ad alto rischio di aborto o affette da comprovate e gravi malattie genetiche trasmissibili. Secondo la nuova disposizione, gli embrioni prodotti potranno dunque, con il controllo di una specifica commissione etica costituita ad hoc, essere preventivamente analizzati in tutti i casi ove, secondo i medici, si presentino rischi gravi per il nascituro. Solo quelli che risulteranno sani potranno poi essere impiantati nell'utero delle future madri; gli altri, quelli "malati", verranno eliminati.

La legge riempie un vuoto legislativo aperto in seguito a una sentenza della Corte costituzionale tedesca, il Bundesverfassungsgericht, che aveva stabilito in una sentenza che, in assenza di divieti espliciti, i medici tedeschi erano autorizzati a condurre indagini pre-impianto.

Il dibattito ha scosso le coscienze della Germania perché la legge ripropone, seppure con modalità diverse, quella pratica eugenetica attivata nella Germania nazista che vide la sterilizzazione prima e l'eliminazione poi di migliaia di persone portatrici di handicap in nome della purezza della razza. L'unica differenza, ammesso e non concesso che sia tale, è che qui si tratta di embrioni allo stadio iniziale, lì di persone già nate. In campo si sono misurate tre proposte di legge: una che vietava la diagnosi pre-impianto, una seconda molto restrittiva e una terza, che poi è passata, che ha raccolto la maggioranza dei consensi, che la permette nei limiti indicati sopra.

I partiti avevano lasciato libertà di coscienza e di voto. Tra i sostenitori della proposta l'ex ministro della Famiglia, ora responsabile delle Politiche sociali, Ursula von der Leyen, medico e madre di sette figli, che ha affermato: «In un paese in cui è concesso l'aborto sarebbe un controsenso vietare la possibilità di evitare un aborto». Tra i contrari il Consiglio delle chiese evangeliche tedesche, secondo cui la legge «si spinge troppo in là».

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo