«Oggi tutti noi possiamo pensare alla nostra storia, al nostro cammino. Ognuno di noi ha la sua storia, ognuno di noi anche ha i suoi sbagli, i suoi peccati, i suoi momenti felici e i suoi momenti bui. Ci farà bene, in questa giornata, pensare alla nostra storia e guardare Gesù. E dal cuore ripetere tante volte, in silenzio: "Ricordati di me, Signore, adesso che sei nel tuo Regno. Gesù, ricordati di me perché io ho voglia di diventare buono, di diventare buona, ma non ho forza, sono peccatore, ma ricordati di me. Tu puoi ricordarti di me perché tu sei al centro». Papa Francesco parla alla folla accorsa in piazza San Pietro per la conclusione dell'Anno della Fede.
Indetto da Benedetto XVI e inaugurato l'11 ottobre dello scorso anno, in coincidenza con i cinquant'anni di apertura del Concilio Vaticano II, l'Anno della Fede si chiude nella solennità di Cristo Re. «Perché è Cristo il centro della nostra vita», spiega il Papa aggiungendo che «Cristo è il Primogenito di tutta la creazione, quindi è il centro della creazione. Quando si perde questo centro, perché lo si sostituisce con qualcosa d’altro, ne derivano soltanto dei danni, per l’ambiente attorno a noi e per l’uomo stesso. Oltre ad essere centro della creazione, Cristo è centro del popolo di Dio. E, infine, Cristo è il centro della storia dell’umanità e di ogni uomo. A Lui possiamo riferire le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di cui è intessuta la nostra vita».
Prima dell'omelia papa Francesco aveva voluto salutare i patriarchi e agli arcivescovi maggiori delle Chiese orientali cattoliche presenti in San Pietro. «Lo scambio della pace, che compirò con loro», aveva spiegato, «vuole significare anzitutto la riconoscenza del vescovo di Roma per queste Comunità, che hanno confessato il nome di Cristo con una esemplare fedeltà, spesso pagata a caro prezzo. Allo stesso modo, per loro tramite, con questo gesto intendo raggiungere tutti i cristiani che vivono nella Terra Santa, in Siria e in tutto l’Oriente, al fine di ottenere per tutti il dono della pace e della concordia».
Sul sagrato, incensate dal Papa, anche le reliquie di San Pietro, 8 frammenti di ossa abitualmente conservate nella cappella dell'appartamento papale nel palazzo apostolico. Le reliquie furono regalate a Paolo VI nel 1971.