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venerdì 18 aprile 2025
 
fissando la croce
 

Gesù muore e risorge, ieri come oggi: riflessioni e preghiere di un prete di strada

03/04/2022  Gli fu detto: "vattene, il tuo parlare è duro"... è da quando sei arrivato che il sonno più non viene... Appunti in libertà dalla Terra dei fuochi di don Maurizio Patriciello

 GESÙ

E  gli fu detto: “Vattene! Che il tuo parlare è duro.

 È da quando sei arrivato che il sonno più non viene.

 Rivoltoso!

 Hai scompigliato tutto: gli animi e le cose.

 Traditore!

Di Davide e di Abramo.

Vattene impostore, perché la pagherai…”.

Peggio che fosse un cane lo appesero alla croce

Frustavangli le spalle, sputandogli sul viso.

Presente era la Madre, pregò  che andasse via, che non giungesse al Golgota: nei suoi occhi limpidissimi sentiva di affogare.

Non fu il legno, non le spine, non la polvere che gli parea amica.

Era  la Madre il grande Suo tormento.

La Donna nobilissima, la Donna che sa piangere, la Donna che perdona.

Era bella.

Era sempre stata bella

Bella e trasparente

Bella e innocente

Casta e innamorata

Sua serva e Sua signora.

Di Dio era la sposa.

 “ Madre..!”

 La voce si fé rantolo.

 “Figlio!

 Figlio del cuore mio

 Figlio del mio mistero

 Figlio che ci fai beati

 Figlio del Creatore Dio.

 Nero diventa il cielo

 È l’ora del dolore.

 Regnan paura ed ansia,

negli uomini e sul mondo.

 Avanza non temere

 Pur se non lo senti, il Padre ti sta accanto.

 Vengo con Te sul monte

 La morte più non temo

 Figlio che facesti il bene

 Che pane fosti al povero

 e all’assetata il bere.

 Che di  buon vino l’anfora facesti traboccare

 Che Lazzaro chiamasti dal fondo degli abissi.

 Figlio che del Padre sei il solo prediletto.

 E  per amore immane

 la vita vuoi donare.

 coraggio, guarda in alto, riprendi le tue forze.

 Appoggiati alla spalla della Tua Mamma bella”.

                                     §§§

 Era mattino quando fu inchiodato.

 Ancora un poco e si fece cieco  il sole.

 A  nona si udì straziante un grido:

 “Padre!

 Padre che mi hai mandato.

 Padre che ho sempre amato.

 Padre di tutti i tempi.

 Padre degli avi miei.

 Perché Ti copri il volto?

 Perché mi lasci solo?

 Padre, però, perdonali,

ricrea i figli Tuoi.

 Già vedo lui che arriva

 mi fissa con orrore, mi odia e mi detesta.

 Vuole strapparmi via coloro per cui muoio…”.

                                     §§§

 Vinse!

 La morte fu affossata.

 Risuscitò!

 Raggiunse il Padre Suo.

                                     §§§

 …e noi dobbiamo ancora ridìre il Suo Vangelo

 ma la lingua ci si inceppa e il cuore impazza folle.

 La Parola che consuma, ci brucia sulle labbra

 dolce è più del miele

 È acqua eppur ci annega

 È lieve e ci trafigge.

 Balsamo che inquieta

 Tormento che ristora.

 Essa ci fa liberi,

 ma anche prigionieri.  

 Come i profeti antichi, siamo caduti in trappola.

 Perdonaci, buon Padre, se abbiamo dubitato

 Siam pronti, finalmente.

 Lasciati pulire il Volto

 Accogli il nostro invito e vieni a cenar con noi.

 Accontentati, Signore,

 non aumentare il prezzo.

 

 È sera e la bisaccia

 ancora abbiamo vuota.

 Sporche son le mani  

 che Tu sognavi pure.

 Maestro del perdono,

 riversalo su noi.

 Accetta le parole…

 se non puoi pesare il cuore

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