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mercoledì 19 novembre 2025
 
CINEMA
 

Gianfranco Rosi: «Il mio Papa che soffre e spera in volo»

04/10/2022  Nel giorno di San Francesco esce nei cinema In viaggio, il toccante film che documenta i viaggi del Pontefice nel mondo. Ecco un'anticipazione dell'intervista al regista in edicola con Famiglia Cristiana

Sullo schermo scorrono le immagini di un mondo capovolto, mentre la voce del Papa quasi sussurra: «Non pensare mai che la lotta che conduci quaggiù sia del tutto inutile. E soprattutto sogna, non avere paura di sognare». Inizia così In viaggio, il nuovo documentario di Gianfranco Rosi, Leone d’Oro a Venezia nel 2013 con Sacro Gra, che, dopo la presentazione fuori concorso proprio alla Mostra del cinema, approda nelle sale il 4 ottobre, giorno in cui si celebra San Francesco. Il regista, partendo da oltre 800 ore di filmati forniti dal Vaticano sui 37 viaggi compiuti dal Papa in 59 Paesi, li ha montati intercalandoli con immagini tratte dai suoi film e altre girate per l’occasione. Il risultato sono 80 minuti poetici e commoventi, di grande potenza. Ecco alcuni stralci dell'intervista pubblicata su Famiglia Cristiana in edicola. 

«Ho ripreso spesso il Papa in silenzio, perché i suoi silenzi esprimono una forza incredibile. Quando tace è come se volesse riprendere fiato dopo quello che ha visto. Per contrasto, in Canada, uno dei due viaggi che invece ho seguito insieme a quello a Malta, quando ha chiesto scusa alla popolazione indigena per gli abusi e le violenze commesse nelle scuole cattoliche ho scelto di riprendere la scena sfocata per far risaltare meglio il suo pensiero. E poi l’ho fatta seguire dal materiale d’archivio che avevo trovato in una scuola e che mostrava dei bambini sottoposti, come ha detto lo stesso Francesco durante il viaggio di ritorno, a un “olocausto culturale”. Mi ha molto colpito il fatto che Francesco sappia chiedere scusa non solo a nome della Chiesa, ma anche personalmente, come nel caso del vescovo cileno Barros che in un primo momento aveva difeso dalle accuse di pedofilia». 

 Il film si chiude con una preghiera drammatica. Francesco, da solo, in ginocchio, implora Dio: «Fermaci, Signore, fermaci!». Dove è stata ripresa questa scena? «Le parole le ha dette durante un’udienza generale subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Ma la scena è stata ripresa ad Auschwitz, durante il viaggio nel 2016».

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