PHOTO
Tra gli artisti che animeranno il palco, anche l’attore comico milanese Giacomo Poretti. Che con la sua solita intelligenza ironica e garbata per l’occasione interpreterà un testo scritto di suo pugno sulle mangiate e bevute nella Bibbia.
«Un testo in cui rileggo le mangiate, bevute e sbronze della Bibbia e del Vangelo, cominciando dai primi capitoli della Genesi. Perché nella Bibbia il cibo è protagonista» ci anticipa l’attore di corsa in macchina diretto al salone del libro di Torino. «Se non che, fino all’Ultima Cena, l’approccio con il cibo è sbagliato». Se, come sottolinea Poretti con grande ironia «tutti i nostri guai iniziano, e la cuccagna finisce, quando Adamo ed Eva mangiano una mela o Giacobbe per un piatto di lenticchie tradisce il fratello. Per non parlare della manna tanto invocata, che viene accumulata e poi va a male: insomma c’è sempre qualcosa che non va. O Davide che, per uccidere l’amico di cui si è impossessato della moglie, lo ubriaca e lo fa mangiare allo sfinimento senza riuscire a mandarlo a casa. Come a dire che da soli non siamo capaci di capire il vero valore del cibo. C’è voluto il figlio di Dio per farci provare “il giusto pasto”».
Quel cibo speciale a cui tu accenni anche nello spot di lancio della serata di cui sei protagonista.
«Che per un credente è il cibo spirituale. Certo, serve il pane per mangiare ma non è sufficiente. Del resto il Vangelo stesso dice: “Non di solo pane vive l’uomo”. Se vuoi qualcosa in più devi rivolgerti ad altre mense».
Cosa significa per te salire su quel palco lunedì?
«Mettermi in gioco con la mia professionalità per una cosa in cui credo. E il piacere di poter testimoniare la fede».
Lo spot di lancio della serata.
«Un testo in cui rileggo le mangiate, bevute e sbronze della Bibbia e del Vangelo, cominciando dai primi capitoli della Genesi. Perché nella Bibbia il cibo è protagonista» ci anticipa l’attore di corsa in macchina diretto al salone del libro di Torino. «Se non che, fino all’Ultima Cena, l’approccio con il cibo è sbagliato». Se, come sottolinea Poretti con grande ironia «tutti i nostri guai iniziano, e la cuccagna finisce, quando Adamo ed Eva mangiano una mela o Giacobbe per un piatto di lenticchie tradisce il fratello. Per non parlare della manna tanto invocata, che viene accumulata e poi va a male: insomma c’è sempre qualcosa che non va. O Davide che, per uccidere l’amico di cui si è impossessato della moglie, lo ubriaca e lo fa mangiare allo sfinimento senza riuscire a mandarlo a casa. Come a dire che da soli non siamo capaci di capire il vero valore del cibo. C’è voluto il figlio di Dio per farci provare “il giusto pasto”».
Quel cibo speciale a cui tu accenni anche nello spot di lancio della serata di cui sei protagonista.
«Che per un credente è il cibo spirituale. Certo, serve il pane per mangiare ma non è sufficiente. Del resto il Vangelo stesso dice: “Non di solo pane vive l’uomo”. Se vuoi qualcosa in più devi rivolgerti ad altre mense».
Cosa significa per te salire su quel palco lunedì?
«Mettermi in gioco con la mia professionalità per una cosa in cui credo. E il piacere di poter testimoniare la fede».
Lo spot di lancio della serata.





