Da quindici anni cammina con i sandali ai piedi, in estate come in inverno. Non ci sono alternative nel suo armadio e non ci sono occasioni diverse da tutti i giorni. Quando indossa giacca e cravatta, da sotto, spuntano i piedi nudi, nei sandali. Stessa cosa per le occasioni ufficiali o politiche. Anche quando ha incontrato Papa Francesco, dopo pochi giorni dalla sua elezione pontificia, è arrivato con i sandali e lo stesso Papa, racconta, ha guardato i suoi piedi. Solo per il calcetto, confessa, ogni tanto si mette le scarpe.
Lui è Gigi de Palo, 39 anni, presidente del Forum famiglie della Cei e per un fioretto il 20 marzo del 2002 ha detto addio alle scarpe. «Tutto è nato – racconta de Palo – dopo un viaggio in Terra Santa. Ero in una delegazione di giovani con altri 25 ragazzi, presidenti di associazioni cattoliche, e portavamo la lampada della pace che nel 1986 San Giovanni Paolo II aveva acceso ad Assisi, con i capi religiosi di tutto il mondo, eravamo come in una missione di pace», ma in quei territori erano i giorni caldi dell’inizio della seconda intifada e passammo i check point coi fucili puntati addosso. «Avevamo appena incontrato Arafat - continua De Palo - e poco dopo avremmo incontrato Simon Peres. Parlammo anche con dei giovani che avevano la nostra stessa età e ci raccontarono la loro vita lì così diversa dalla nostra in Italia. Palestinesi e israeliani ripetevano la stessa frase, da due punti di vista opposti ma entrambi dicevano, che la loro non era vita. I primi dicevano che non avevano più le loro case e non erano liberi, gli altri, raccontarono che avevano paura di prendere l’autobus e di vivere una vita normale per paura dei kamikaze. Ci chiesero di non dimenticarli e così appena tornato in Italia decisi che i sandali mi avrebbero ricordato ogni giorno di impegnarmi per la pace e che non li avrei più tolti fino a quando lì ci sarebbe stata la guerra».
Cosi sono passati quindici anni. A Natale e al compleanno arrivano paia di sandali e lui ne consuma circa quattro paia all’anno. Qualcuno prende in giro i suoi figli perché hanno un papà che gira a piedi nudi anche in inverno, a volte non lo fanno entrare in Parlamento, e lui si ammala con facilità ma i sandali francescani, come un simbolo, sono sempre ai suoi piedi a ricordo di quel giorno e di quella situazione che purtroppo ancora non è cambiata. «E’ un fioretto, ricorda de Palo (che forse voleva essere un francescano), «una piccola offerta di umiliazione quotidiana che mi sento ancora di fare in nome di una pace da costruire ogni giorno».