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mercoledì 30 aprile 2025
 
23 luglio
 

Giornata dei nonni, il Papa concede l'indulgenza plenaria

06/07/2023  La decisione della Penitenzieria Apostolica per chi partecipa alla Messa del Pontefice in San Pietro, il 23 luglio, ma anche a chi dedicherà del tempo a visitare le persone anziane, specie se sole o affette da malattie e disabilità

Indulgenza plenaria per i nonni, gli anziani e tutti i fedeli che, motivati da “spirito di penitenza e carità”, parteciperanno il 23 luglio, in occasione della Terza Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, alla Messa che papa Francesco presiederà alle 10 nella Basilica di San Pietro, oppure alle diverse celebrazioni che si svolgeranno in tutto il mondo. Lo dispone in un decreto, accogliendo la richiesta presentata dal cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, la Penitenzieria Apostolica, che ricorda le consuete condizioni per acquisirla: la confessione sacramentale, la comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

Viene concessa l’indulgenza plenaria, ossia “la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa”, come la definisce il Catechismo della Chiesa Cattolica, anche ai fedeli che nella Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, quest’anno sul tema “Di generazione in generazione la sua misericordia”, spiega ancora il Decreto, “dedicheranno del tempo adeguato a visitare in presenza o virtualmente, attraverso i mezzi di comunicazione”, gli anziani bisognosi o in difficoltà, come i malati, gli abbandonati, i disabili. E ancora potranno acquisirla, “premesso il distaccamento da qualsiasi peccato e l’intenzione di adempiere appena possibile le tre consuete condizioni”, precisa la Penitenziaria Apostolica, “gli anziani malati e tutti coloro che, impossibilitati ad uscire dalla propria casa per grave motivo, si uniranno spiritualmente alle funzioni sacre della Giornata Mondiale, offrendo a Dio Misericordioso le loro preghiere, i dolori e le sofferenze della propria vita”.

Per consentire ai fedeli di “conseguire la grazia divina”, la Penitenzieria Apostolica chiede ai sacerdoti “di rendersi disponibili, con spirito pronto e generoso, alla celebrazione del Sacramento della Penitenza”.

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