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venerdì 11 ottobre 2024
 
CARITà
 

Giornata dei poveri, in Vaticano pacchi viveri, mascherine e tamponi gratis

14/11/2020  Monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, ha presentato l'appuntamento previsto per domenica 15 novembre (diretta anche sul nostro sito, a partire dalle 10). Nell’ambulatorio sotto il colonnato l’Elemosineria apostolica ha realizzato 50 test al giorno.

Papa Francesco, oggi 83 anni, il 16 novembre 2017 incontra una persona davanti a uno dei laboratori da campo per visite gratuite allestiti in Piazza San Pietro in occasione della Giornata mondiale dei poveri. Foto Reuters.
Papa Francesco, oggi 83 anni, il 16 novembre 2017 incontra una persona davanti a uno dei laboratori da campo per visite gratuite allestiti in Piazza San Pietro in occasione della Giornata mondiale dei poveri. Foto Reuters.

Pacchi viveri, mascherine, e anche tamponi gratis: al tempo della pandemia, il Vaticano declina la Giornata mondiale dei poveri, che papa Francesco ha istituito dopo il Giubileo della Misericordia, entrando nel concreto della situazione di chi non ha i soldi per mangiare o per farsi curare. A presentare le iniziative di questa edizione è stato monsignor Rino Fisichella. «Ancora una volta anche Papa Francesco ha teso la sua mano con diverse iniziative per rendere concreta questa Giornata», ha detto il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

Nell’ambulatorio sotto il Colonnato, aperto dalle 8.00 alle 14.00, gestito ad opera dell’Elemosineria Apostolica del cardinale Konrad Krajewski, possono effettuare il tampone le persone in necessità, che devono avere accesso ai dormitori o vogliono ritornare nella loro patria. In due settimane, di tamponi, ne sono stati effettuati 50 al giorno. Inoltre, «con il grande supporto di Roma Cares e la generosità di Elite supermercati, stiamo provvedendo in questi giorni a inviare 5.000 pacchi viveri di prima necessità alle famiglie di circa sessanta parrocchie romane che, specialmente in questo periodo, si trovano in difficoltà», ha spiegato monsignor Fisichella. Oltre ad alimenti di vario genere, vengono inviate anche alcune mascherine e un biglietto con una preghiera di papa Francesco. I pacchi sono stati confezionati da un gruppo di venti giovani attualmente in attesa di occupazione.

 

Monsignor Rino Fisichella, oggi 69 anni, primo a sinistra, accompagna papa Francesco, 83, il 15 gennaio 2016, durante uno dei Venerdì della Misericordia volti a testimoniare la vicinanza della Chiesa e del Santo Padre con i poveri, gli ultimi, gli emarginati. Foto Ansa.
Monsignor Rino Fisichella, oggi 69 anni, primo a sinistra, accompagna papa Francesco, 83, il 15 gennaio 2016, durante uno dei Venerdì della Misericordia volti a testimoniare la vicinanza della Chiesa e del Santo Padre con i poveri, gli ultimi, gli emarginati. Foto Ansa.

Monsignor Fisichella ha menzionato anche il pastificio «La Molisana» che anche quest’anno ha voluto essere presente all’iniziativa «con 2,5 tonnellate della rinomata pasta, che saranno destinate a diverse Case famiglia e associazioni caritative». Così come si ricordano la Société des Centres Commerciaux Italia s.r.l. e la Fondazione Robert Halley, che hanno voluto sostenere le iniziative del Santo Padre con la loro generosità a favore dei tanti poveri. Inoltre, con il sostegno di UnipolSai Assicurazioni è stato inviato un primo blocco di 350 mila mascherine, per almeno 15 mila studenti di scuole di vario grado, soprattutto nella grande periferia della città: un segno di sostegno e invito ai giovani a non sottovalutare i pericoli della pandemia. Rispondendo ad alcune domande di giornalisti, monsignor Fisichella ha anche parlato dell’iniziativa di un caravan nelle periferie di Roma, per assistere le persone che hanno bisogno di cura soprattutto per alcune patologie.

Per la Giornata è stato preparato anche quest’anno un Sussidio pastorale, che oltre all’edizione in italiano stampata dalla San Paolo, è stato tradotto in 5 lingue (inglese, francese, portoghese, spagnolo e polacco): si tratta di «uno strumento fattivo perché la Giornata non si limiti alle sole iniziative di caritative, ma queste siano sostenute dalla preghiera personale e comunitaria», ha detto Fisichella.

 
 
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