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sabato 23 settembre 2023
 
LA STORIA
 

Giornata mondiale della pace, oltre 50 anni di coraggio e profezia

17/12/2020  Istituita da Paolo VI con un messaggio datato 8 dicembre 1967, fu celebrata per la prima volta il 1º gennaio 1968. Da quell'anno il Pontefice della Chiesa cattolica invia ai Capi delle Nazioni e a tutti gli uomini di buona volontà un messaggio che invita alla riflessione sul tema della pace, del disarmo, della giustizia e dello sviluppo.

La  Giornata che la Chiesa dedica alla pace fu voluta da Paolo VI. Giovanni Battista Montini la istituì con un messaggio datato l'8 dicembre 1967. «Noi», scrisse, «possiamo avere un'arma singolare per la pace: la preghiera, con le sue meravigliose energie di tonificazione morale e di impetrazione, di trascendenti fattori divini, di innovazioni spirituali e politiche; e con la possibilità ch'essa offre a ciascuno di interrogarsi individualmente e sinceramente circa le radici del rancore e della violenza, che possono eventualmente trovarsi nel cuore di ognuno. Come augurio e come promessa - all'inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo -  che sia la pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire».

Fu celebrata per la prima volta il 1º gennaio 1968. Oltre mezzo secolo fa. L'appuntamento venne confermato dai successivi Papi: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. È posta sotto il sigillo della  Madonna, Regina della pace, poiché i Messaggi dei Pontefici sono tutti promulgati e firmati l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione. La Giornata invece si celebra il primo gennaio, festa di Maria Madre di Dio. 

Nel 1968, Paolo VI propose la riflessione sulla pace del Concilio appena concluso. Spiegò che la "promozione dei diritti dell’uomo” è il “cammino della pace”. L’anno dopo si occupò di educazione e riconciliazione. Nel 1971 il Messaggio di Paolo VI fu intitolato “Ogni uomo è mio fratello”affermazione che arriva nel pieno della guerra fredda. Wojtyla nel primo del suoi 27 Messaggi si occupò dei movimenti pacifisti, spiegando che si deve rispettare l’uomo ed educare. L’anno dopo introdusse la questione della “verità” come forza della pace, e poi della libertà come chiave di lettura. Nei suoi Messaggi un concetto nricorrente: la pace è conquista collettiva delle nazioni, ma anche responsabilità personale dei singoli uomini. Se manca la seconda la pace non regge. 

Benedetto XVI confermò le intuizioni dei suoi predecessori e nel suo primo messaggio mise in relazione pace e verità, riferita ad un ordine superiore. 

Jorge Mario Bergoglio è giunto al suo ottavo Messaggio: "Fraternità, fondamento e via per la pace" (2014), Non più schiavi ma fratelli (2015), "Vinci l'indifferenza e conquista la pace" (2016), "La nonviolenza: stile di una politica per la pace" (2017), "Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace (2018), "La buona politica è al servizio della pace" (2019), "La Pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica" (2020), "La cultura della cura come percorso di pace" (2021).

Nel corso di questi oltre 50 anni, cinque temi rimandano esplicitamente alla riconciliazione e al perdono come condizione essenziale per costruire la pace ("Educarsi alla pace attraverso la riconciliazione", 1970, Paolo VI; "La riconciliazione via alla pace", 1975, Paolo VI; "Offri il perdono, ricevi la pace", 1997, Giovanni Paolo II; "Non c'è pace senza giustizia, non c'è giustizia senza perdono", 2002, Giovani Paolo II;  "La Pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica", 2020, Francesco)

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