Il drammatico caso del bambino di sei anni caduto nella tromba delle scale della sua scuola a Milano ha riportato di attualità il tema vario e complesso della sicurezza nelle scuole, sentito da tutta la comunità, perché riguarda tutti: alunni, genitori, dirigenti, insegnanti, personale amministrativo. A chiedere a gran voce di essere ascoltati dalle istituzioni, in questo momento, sono soprattutto i dirigenti scolastici, che si stanno dando appuntamento, da tutta Italia, per un sit-in davanti al ministero dell’Istruzione il prossimo 30 ottobre, nella speranza di poter incontrare il ministro Lorenzo Fioramonti.
Sono molto sensibili al problema perché ne portano direttamente la responsabilità e sono chiamati a rispondere degli eventuali danni subiti dagli alunni. Al centro del contendere c’è il decreto legislativo del 2008 che equipara il dirigente scolastico al datore di lavoro di un’azienda. Con la differenza che chi ha la responsabilità di un’azienda può decidere quanto personale assumere, conosce in anticipo le condizioni dell’edificio in cui è chiamato a esercitare la propria responsabilità e, se c’è necessità di manutenzione, ha poteri di spesa (e può pagare chi di dovere) per valutare e provvedere alle migliorie necessarie, cosa che il preside di una scuola pubblica non può fare: «Non solo un dirigente scolastico non può assumere un bidello in più», spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, «ma per i primi sette giorni se uno si ammala non può neppure chiamare un supplente ».
Eppure un dirigente è responsabile per qualunque rischio si verifchi in una scuola, compresi quelli connessi allo stato degli edifici. Nel suo rapporto 2018 Legambiente denuncia il bisogno di «manutenzione urgente» per il 48% dell’edilizia scolastica pubblica. Ma un dirigente-datore di lavoro non può chiamare direttamente qualcuno per riparare un corrimano o un gradino: «Deve rivolgersi all’ente locale proprietario». E se è vero che poche settimane fa, a questo proposito, il Ministero ha pubblicato un avviso pubblico di finanziamento, per un totale di 65,9 milioni di euro, in favore degli enti locali per le verifiche di solai e controsoffitti, è anche vero che metà delle scuole sono state costruite prima degli anni Settanta e scontano la loro età.