«Ringraziando il Signore, sono qua». Lo sguardo luminoso e il volto sereno e sorridente di Giovanni Fragiacomo, per tutti Nino, classe 1922, ci accolgono in una delle sale parrocchiali dove presta servizio come catechista: a quasi 96 anni compiuti, infatti, il suo impegno ecclesiale e civile non conosce ancora sosta. Siamo nell’oratorio della parrocchia di San Giuseppe a Monfalcone, a pochi passi dal cantiere navale di Panzano. In quella zona, il rione operai, Fragiacomo è nato e cresciuto. Una vita, la sua, spesa al servizio della comunità: «La svolta fondamentale della mia vita è avvenuta a vent’anni», ci racconta, «sono entrato nell’Azione cattolica. Da lì è stato un susseguirsi di impegni associativi, ma anche in politica e nel sociale. Una volta conclusi gli impegni pubblici ho ripreso le attività in parrocchia e sono diventato catechista. Dopo tanti anni di impegno, sempre vissuto in spirito di fede, sentivo che era giusto offrire un servizio anche in questo ambito. Mi sono iscritto alla scuola diocesana di teologia: un’enorme ricchezza per me». Di questo percorso di studi Fragiacomo conserva ancora quaderni e appunti e continua ad approfondire, aggiornandosi continuamente.
UNA FEDE INCARNATA
Fragiacomo segue a tutt’oggi, insieme a un’équipe di catechisti, i ragazzi che si preparano alla Cresima: lo schema che utilizza nei suoi incontri prevede, oltre all’attualizzazione della parola di Dio della domenica precedente, la preghiera, la vita dei santi e un aggancio agli interessi dei ragazzi perché «è importante trasmettere la fede incarnata nella vita».
I giovani, da parte loro, rispondono con generosità. I messaggi di gratitudine non mancano, segno che, nonostante la differenza di età, Nino, come lo chiamano anche i ragazzi, riesce a essere davvero un testimone credibile: «Più di qualcuno mi chiede se ce la faccio a stare con i ragazzi», continua ancora sorridendo, «e io dico che mi pare di sì… mi sento accettato da loro, pur sapendo che i ragazzi non sono tutti uguali».
L’impegno civile di Giovanni Fragiacomo è passato attraverso il lavoro nel cantiere navale «dove sono entrato a 14 anni come aiuto disegnatore nella sezione aeronautica», dice orgogliosamente: poi la guerra, le difficoltà, il rientro al lavoro, il contatto con la pastorale del lavoro, il sindacato quindi l’impegno politico, che lo ha visto consigliere comunale a Monfalcone per tre mandati e per un periodo anche assessore all’Assistenza, ambito nel quale si è da sempre sentito chiamato a un impegno costante. «Ho contribuito a fondare le Acli qui a Monfalcone», ci racconta ancora, «un impegno che mi vede coinvolto, più marginalmente, ancora oggi».
SERVIZIO ALLA COMUNITÀ
Nino, però, ha anche un altro incarico nella sua comunità: «Come ministro straordinario distribuisco l’Eucaristia durante la Messa domenicale e ho quattro persone ammalate a cui portarla a casa», prosegue, «quando i ragazzi vengono a ricevere la Comunione, mi sorridono sempre, quasi a dire “ci conosciamo”. Questo è un servizio utile alla comunità, ma, ancora di più, a me».
Formazione personale, impegno ecclesiale, impegno civile, partecipazione quotidiana alla Messa e fedeltà al servizio: tutto questo ha caratterizzato e caratterizza ancora la vita di quest’uomo semplice, ma dalla profonda fede. Già nonno e bisnonno – «non mi sento tanto nonno perché sono ancora molto attivo» – sulla sua famiglia, infine, ci offre un unico, tenero, accenno: «Se ho potuto fare qualcosa nella vita lo devo tanto a mia moglie, con la quale ho sempre condiviso tutto».