«È stata soprattutto mia nonna, la mamma di mio padre, che ha segnato il mio cammino di fede… Ho ricevuto il primo annuncio cristiano proprio da questa donna»: citando questo discorso di papa Francesco Andrea Pagnini, blogger e giornalista nonché autore di Nonno Francesco. La ricchezza dell’età (San Paolo), ci regala un piccolo volume dove, grazie alle innumerevoli volte in cui Bergoglio ha speso parole e pensieri per i nonni, riflette sull’importanza umana, educativa e cristiana di queste figure. Per molti pilastri della propria infanzia e spesso anche della propria fede: «Le parole che mia nonna mi consegnò per iscritto, il giorno della mia ordinazione sacerdotale, le porto ancora con me, sempre nel breviario che leggo spesso, e mi fa bene», si riporta ancora nel libro citando sempre Francesco.
Pagnini ricorda che lo stesso Papa in una sua visita nelle Filippine venne acclamato come “Lolo Kiko”, cioè “nonno Francesco”, dando così a questo appellativo proprio un ulteriore valore di importanza e prestigio. Perché ritenere e chiamare “nonno” qualcuno è una forma di rispetto e di riconoscimento verso l’intrinseca sapienza degli anziani. A torto ritenuti marginali nella società ma, invece, utili quanto forse neanche loro immaginano.
UNO SPOT PER RIDERE E PENSARE
E lo sanno bene tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno provato sulla loro pelle quanto valga la presenza di un nonno. Come racconta a modo suo Giovanni Vernia (44 anni), comico noto per la sua partecipazione a Zelig (indimenticabile l’“essiamonoi essiamonoi” del suo Johnny Groove, lo stralunato discotecaro che lo ha reso celebre), seguitissimo sui social e non solo. Ha prestato con piacere il suo volto al lancio della campagna “Festa dei nonni - Mille piazze”, voluta da Senior Italia FederAnziani, che in occasione del 2 ottobre, Festa dei nonni, ha organizzato un tour attraverso il Paese nelle maggiori piazze d’Italia (un Road Show, dal 16 settembre al 15 ottobre) per sensibilizzazione i cittadini riguardo “Pronto Senior” (800.322.300, da cellulare 06/92.92.97.18), il primo numero verde che offre risposte e assistenza alle molteplici necessità degli over 65, dall’ambito della salute fino a quello dell’assistenza (www.fondazio nesenioritalia.it).
Vernia, nato a Genova, dove si è laureato in Ingegneria, è testimonial perché ci crede: «Ho accettato prima di tutto perché è un tema universale, chi non ha avuto nonni… E poi perché mi è piaciuto poter riflettere su questo spunto con la libertà che mi è stata concessa, cioè usando l’ironia e l’umorismo che si vedono nello spot. I nonni sono spesso trascurati, dati per scontati anche dagli stessi figli, così presi dalla frenesia della vita. Ma per numerose famiglie sono veramente indispensabili».
Nella sua vita l’attore, sposato e papà di Matilda e Giulio Louis, ha sperimentato che senza nonni sarebbe tutto più difficile per lui, sua moglie e i due figli di 7 e 2 anni e mezzo: «I nonni ci salvavano. Io purtroppo non ho più i genitori (ho perso la mamma a 17 anni e il papà a 42). Ma per fortuna i miei figli hanno quelli materni che sono fantastici. Abitano vicino a noi e sono come dei secondi genitori. Vanno spesso a dormire da loro e sono davvero molto legati. Io per lavoro sono sempre in giro, senza i miei suoceri dovremmo trovare a chi affidarli o mia moglie non potrebbe muoversi da casa. Insomma, la vita sarebbe molto più complicata. Da questa esperienza ho avuto l’idea dello spot e dello slogan “I nonni ci sostengono, sosteniamoli”».
Giovanni Vernia ricorda con piacere i suoi nonni: «Erano fantastici e posso dirlo anche se li ho goduti poco. Avevo sei anni quando sono rimasto senza di loro. I miei genitori sono del Sud. Avevo i nonni baresi da parte di padre e i nonni siciliani da parte di madre. Andavo a trovarli in estate. Ma sono indelebili i ricordi di quello che mi davano. Come il gusto del panzerotto che mi comprava mio nonno pugliese e il cavallo nero del nonno siciliano».
Secondo lui, è molto chiaro quello che i nonni possono donare ai nipoti: «Danno stabilità, morigeratezza, tranquillità. Quello che noi genitori di oggi, sempre presi da urgenze, non sappiamo dare. Io per esempio sono spesso distratto. I nonni non lo sono mai. Quando curano un nipote sono al mille per mille dedicati a lui. Sono figure fondamentali, pilastri che ci sostengono. Per questo ricordo sempre quando in famiglia ci sono litigi, a me è capitato con mio padre, bisogna riconciliarsi e passarci sopra. Con i genitori bisogna sempre cercare di stabilire un buon rapporto».
E quando Giovanni Vernia farà il nonno come sarà: «Sarò come ora, il migliore amico... Con me nessun divieto: sarò un nonno anarchico».