Se ne parla da giorni sui giornali ed ora la gita di istruzione da cui era stata esclusa una studentessa autistica è stata momentaneamente annullata. Nessuno dei suoi compagni di classe voleva dormire in camera con lei, una ragazzina disabile, che frequenta una scuola media di Legnano. Attraverso una chat avevano chiaramente espresso questo concetto parlando di una "responsabilità troppo grande", ma non solo.
I genitori, di cui possiamo solo immaginare il dolore e l'umiliazione, quando hanno visto i messaggi, hanno parlato con gli insegnanti, chiesto spiegazioni alla scuola. Pronti a capire le ragioni dei compagni che sono ragazzini: «possono sbagliare ma l'importante è rendersi conto dell'errore e non continuare. Se tornano le leggi razziali - dice la mamma usando un paradosso - la cosa è giustificata. Ma se c'è uno stato di diritto chiedo che lo Stato faccia qualcosa». Hanno scritto anche al provveditorato e al Ministero con la speranza che gli insegnanti e i genitori riuscissero a far cambiare idea ai compagni di classe della ragazzina che dal punto di vista fisico è autonoma e frequenta gli scout e ed è già andata a dormire in tenda senza problemi.
Il Ministro Giannini ha quindi deciso di annullare il viaggio di istruzione. Ed è intervenuta contattando le scuole, le famiglie per approfondire l'accaduto e cercare di riportare il dialogo nelle comunità scolastiche coinvolte. Anche perché non è stato un caso isolato. Pochi giorni prima a Livorno la classe del il tredicenne Giulio, affetto da autismo, va in gita, ma i suoi genitori vengono avvisati la mattina stessa. Così si ritrova in una classe vuota da solo con l'insegnante di sostegno. Stessa dinamica a Isernia dove uno studente, affetto dalla stessa patologia, è stato lasciato da solo mentre i compagni erano in gita. Luigi, 15 anni, arrivato nel suo istituto come ogni mattina, ha trovato l’aula della Media di Pozzilli (Isernia) vuota.
Sulla sua pagina di Facebook il Ministro ha così scritto: «Come madre, ancor prima che come Ministro, sono rimasta molto colpita, questa settimana, da quanto accaduto a Livorno, Isernia e Legnano». Ed ha aggiunto: «Siamo tutti Giulio, Luigi, Francesca. E non potrebbe essere altrimenti. Perché la scuola raggiunge il proprio obiettivo educativo quando è luogo di rispetto ed inclusione, non certo di esclusione»
Ma la cosa che ci colpisce di più, nel caso della gita mancata per la ragazzina autistica di Legnano, è il fatto che la destinazione avrebbe dovuto essere Mauthausen, un lager nazista e che, si presume, lo scopo del viaggio di istruzione fosse non solo legato allo studio della Storia ma anche e soprattutto al desiderio di far riflettere i ragazzi sull'orrore di chi esclude, emargina e, in casi estremi, non si ferma a questo ma arriva all'eliminazione. Senza nessuna pietà e misericordia per chi considera diverso.