Si deve proprio a un Giubileo, quello del 1475 indetto da papa Sisto IV, la costruzione della Cappella Sistina, ammirata ogni anno da quasi 7 milioni di visitatori (25 mila al giorno) che si mettono in fila per contemplare questo e gli altri tesori dei Musei Vaticani: le Stanze e la Loggia di Raffaello, i marmi romani, il Museo Gregoriano Egizio e quello Etrusco, la Galleria degli arazzi, la Galleria dei candelabri, l’Appartamento Borgia e quello di san Pio V, e si potrebbe continuare a lungo.
Un tesoro di oltre 200 mila opere presenti nelle collezioni, 20 mila delle quali esposte nei 7 chilometri di percorso museale.
L’arte come via per contemplare la bellezza della fede. È questa una delle chiavi del prossimo Giubileo come testimoniano le tante iniziative della rassegna Giubileo è cultura per portare l’arte in vari luoghi della città. In questo ideale percorso, partiamo proprio dai Musei Vaticani, dove in una vetrina collocata lungo la Galleria Urbano VIII sono esposti oggetti particolarmente significativi per riscoprire la storia, il cerimoniale e le liturgie degli Anni Santi.
Appartengono al Reparto Arti decorative delle collezioni pontificie: mattoni, martelli, cazzuole, insegne, oggetti utilizzati lungo i secoli dai pellegrini.
«Il Giubileo del 1300 indetto da Bonifacio VIII», ha spiegato il curatore Luca Pesante, «riportò Roma al centro del mondo, operando una rinascita spirituale della città anche grazie alla presenza delle reliquie di Cristo e dei martiri. Se le chiavi sono l’insegna del potere dell’apostolo Pietro e dei suoi successori, la Porta Santa è il simbolo principale dell’Anno giubilare: soltanto coloro che la varcheranno otterranno l’indulgenza plenaria del Giubileo».
GIUBILEO 2025 AI MUSEI VATICANI: L'ESPOSIZIONE DEDICATA AL BERNINI
Tra le (tante) iniziative dei Musei c’è la mostra, aperta fino al 31 gennaio nella Pinacoteca Vaticana, di due sculture giovanili di Gian Lorenzo Bernini realizzate nel 1619: l’Anima beata e l’Anima dannata, custodite dall’Ambasciata di Spagna in Italia.
«Ci prepariamo ad accogliere i pellegrini nel migliore dei modi», ha spiegato la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, presentando le iniziative giubilari, «servendoci anche delle nuove metodologie e modalità di accesso vogliamo offrire un percorso sempre più spirituale. Come ci insegna papa Francesco, vogliamo fare in modo che ciascuno dei nostri tantissimi visitatori possa trovare nelle nostre opere non soltanto qualcosa di estetico – perché chiaramente siamo un museo – ma anche di profondamente toccante dal punto di vista spirituale».
Se nella basilica di San Pietro i pellegrini, dopo aver attraversato la Porta Santa, potranno ammirare il sontuoso Baldacchino del Bernini che sormonta l’altare maggiore della basilica vaticana restaurato nei mesi scorsi a 250 anni dall’ultima volta, ecco che il Giubileo, nella città che è un museo a cielo aperto e dove si prevede l’arrivo di 30 milioni di pellegrini, si arricchisce di altre opere straordinarie.
LA CROCIFISSIONE BIANCA DI MARC CHAGALL
Come l’esposizione, la prima in assoluto in Italia, della White Crucifixion (Crocifissione bianca) di Marc Chagall. L’opera arriva dal The Art Institute di Chicago e sarà visitabile fino al 27 gennaio 2025 nel nuovo Museo del Corso - Polo museale a Palazzo Cipolla.
La scelta di quest’opera di Chagall non è casuale, come ha spiegato monsignor Rino Fisichella, “regista” dell’organizzazione dell’Anno Santo per conto del Papa, perché l’artista la dipinse dopo la Notte dei Cristalli, quando nel 1938 in Germania e in Austria la furia nazista incendiò centinaia di sinagoghe e distrusse le abitazioni e migliaia di attività commerciali gestite da ebrei.
L’obiettivo di Chagall era quello di denunciare l’odio e gli orrori del XX secolo perpetrati contro la comunità ebraica e per questo dipinge sul Crocifisso l’irrompere di una luce dall’alto come segno potente del male che non oscura il mondo grazie all’amore di Dio che si manifesta nel suo Figlio messo in croce.
Non a caso questo quadro, con il suo forte messaggio di difesa della dignità umana e di dialogo tra le culture, è una delle opere più amate da papa Francesco.
Un altro evento giubilare è l’esposizione di alcune rare icone di proprietà dei Musei Vaticani nella magnifica sagrestia del Borromini nella chiesa di Sant’Agnese a piazza Navona (fino al 16 febbraio). Il simbolismo dell’icona riflette la vita della Chiesa, una storia di tradizioni che di generazione in generazione ha saputo trasmettere non solo la fede, ma insieme a essa la tecnica, i colori, le sembianze.
La collezione dei Musei è molto ricca e varia. Le opere selezionate dai curatori sono diciotto e, ha spiegato Jatta, «sono state scelte in tutta l’area dell’Europa orientale cristiana: Grecia, Bulgaria, Ucraina, Russia, Macedonia. Le abbiamo chiamate icone di speranza, in linea con il tema del Giubileo, proprio perché siano veicolo di pace, di fratellanza, come è dimostrato dalla commistione di stili. Metterle tutte insieme equivale a dire che siamo tutti portatori di uno stesso messaggio».
Il Calendario del Giubileo 2025
Dopo l’apertura delle Porte Sante, che daranno il via ufficiale, il primo grande evento del Giubileo è in programma dal 24 al 26 gennaio per i giornalisti e gli operatori della comunicazione.
A metà febbraio il Giubileo degli artisti, l’8 e 9 marzo quello del volontariato, ad aprile gli ammalati e gli operatori sanitari, a maggio l’evento dedicato ai lavoratori e agli imprenditori, a giugno il Giubileo dello sport, a fine luglio quello dedicato ai missionari digitali e influencer cattolici, a ottobre quello per i migranti. L’ultimo è in programma il 14 dicembre con il Giubileo dei detenuti.
Il calendario completo degli eventi (al momento 26) è consultabile all’indirizzo www.iubilaeum2025.va/it/pellegrinaggio/calendario-giubileo.html
(Foto in alto: il Papa contempla e medita davanti alla Crocifissione Bianca di Marc Chagall, durante la significativa visita dell'8 dicembre. Fonte: ANSA)