Tenerezza, pianto, compassione. E il desiderio di far provare a tutti la dolcezza di essere perdonati e amati. Claudia Koll parla a voce bassa, in una fredda serata romana. Racconta della sua esperienza di fede. E di quell’incontro con le parole di Santa Faustina, «grande apostola della misericordia», come la definisce papa Francesco nella bolla di indizione dell’Anno Santo, che le hanno toccato il cuore.
«Grazie a don Telesforo Kowalski mi sono fatta tradurre i canti dei Gorzkie Zale, inni paraliturgici polacchi particolarmente commoventi, di cui Santa Faustina parla nel suo Diario e che lei dice essere particolarmente cari a Gesù. Volevo a tutti i costi conoscere questi canti così particolari visto anche che ho fondato una associazione, Le opere del Padre, che ha a uore la spiritualità della misericordia». Questi canti oggi si ritrovano nel cd Pace a voi realizzato proprio dall’associazione della Koll con il contributo dell’Ucai (unione artisti cattolici italiani) e dell’Arcobaleno di Marika ed edito dalla Periodici San Paolo.
«Un contributo a diffondere il culto della misericordia nell’anno giubilare», dice ancora l’attrice. «Dopo aver ascoltato i Gorzkie Zale, che venivano cantati durante la quaresima, avevo subito pensato di riprodurli e diffonderli», confessa la Koll. Che aveva contattato, per questo, Daniele Bononcini, il maestro di cappella del Duomo di Modena. Subito interessato al progetto, il maestro aveva però dovuto declinare l’invito per l’urgenza del terremoto nella sua terra. «Quando papa Francesco ha annunciato il Giubileo sulla misericordia ho sentito che quel progetto andava ripreso».
Nasce così il cd Pace a voi, «il saluto di Gesù che vorremmo portare a tutti» con la preghiera della Coroncina della misericordia, con alcuni passi della passione e della resurrezione, con brani dal diario di santa Faustina, con i Gorzkie Zale e con le voci originali di Giovanni Paolo II e di papa Francesco in una omelia e in un angelus dedicati alla Misericordia. Ma lo stesso cd diventa opera di misericordia, «non solo perché vuole diffonderne il culto», spiega Clauda Koll, «ma anche perché attraverso questa opera sosteniamo un progetto in Burundi al quale teniamo molto: il sostegno nei confronti di alcune ragazze madri di Bujumbura».
Aiutate prima quasi di nascosto, perché nella cultura locale le ragazze madri sono considerate da allontanare sia dalla scuola che dalla famiglia che dalla società «e dunque si guarda con sospetto a chi le sostiene», con il tempo, in collaborazione con la Congregazione dei Padri della Dottrina cristiana «abbiamo avviato un percorso di sostegno psicologico, umano e spirituale e stiamo realizzando una sartoria che dia loro una reale possibilità lavorativa. Le suore agostiniane ci stano aiutando fornendo abiti da matrimonio o comunione in modo che la sartoria possa noleggiarli alle persone più povere». Il miracolo che racconta l’attrice è quello di «ragazze che tornano a pensare di poter essere amate e che, a loro volta, vogliono aiutare gli altri. Hanno iniziato a pregare e ad andare a trovare i più bisognosi, in carcere, negli ospedali, nei luoghi più poveri. Anche se non hanno molte risorse da dare vogliono condividere quello che hanno ricevuto, far partecipi anche gli altri di ciò che hanno sperimentato e cioè che la misericordia di Dio è per tutti».