Siamo davvero, come ha dichiarato
il ministro dell’Economia Fabrizio
Saccomanni, al «punto di
svolta della crisi»? Secondo alcuni sì.
Facciamo festa? Giuseppe De Rita, presidente
del Censis, frena: «Abbiamo vissuto
una crisi seria ma accentuata da annunci
sempre più catastrofici. Tutto questo
ha finito per svolgere un ruolo decisivo,
nel senso che siccome qualcosa
forse comincia a muoversi si parla di rilancio
con una certa spregiudicatezza.
Per me, si può dire solo che siamo alla
fine della situazione tragica».
Fine delle illusioni, dunque?
«Il problema è vedere quali sono le
prospettive in questa situazione di
“non recessione”. La vera paura degli
italiani è che si resti così, fermi, senza
speranza, solo con la sopravvivenza».
Quindi, gli annunci sulla fine della
crisi sono immotivati?
«Diciamo che finita la sbornia della
curva negativa si tenta il rimbalzo, ma
il rimbalzo non c’è, semmai c’è solo la
fine della caduta».
Il Governo Letta sarà in grado di proporre
uno scatto in avanti?
«Il problema per lui era stabilizzare
la situazione. C’è riuscito. Per il passo
successivo ci vuole qualche ulteriore elaborazione,
che definirei prepolitica».
In quale direzione?
«Gli esempi possono essere quattro.
Primo: si dice che la ripresa è a pelle di
leopardo. E allora che il Governo cavalchi
la pelle di leopardo e non punti solo
su dati generali.
Secondo: l’uscita dalla
crisi dovrebbe essere trainata, a quanto
vediamo, dall’export. E allora andiamo
avanti nella logica di sviluppo delle
esportazioni, senza paura.
Terzo:
l’export è legato alla media impresa, vera
novità italiana. Dunque, sosteniamo
la novità strutturale del sistema.
Quarto:
la piccolissima economia di nicchia continua
a crescere. E allora la strategia delle
nicchie va portata avanti. Questi esempi
fanno capire come si potrebbe fare. Poi,
certo, la politica si impantana sull’Imu.
Lo capisco, la casa è importante però la
logica di ripresa dipende da quali rotelline
si muovono in avanti. Non credo che
tutte le rotelline vadano in avanti; bisogna
sceglierne alcune nel sistema e lavorare
solo su quelle».