«L’Azione cattolica italiana è per me una lunga storia di amicizie bellissime… Il primo pensiero, oggi, va tutti gli aderenti, a quanti simpatizzano con la bellezza e l’entusiasmo della nostra “passione cattolica”»: nascono dalle solide radici di una storia che viene da lontano le prime parole pronunciate dal nuovo presidente dell’Azione cattolica italiana per il triennio 2021-2024. Siciliano, 51 anni, marito di Milena Libutti e papà di Marco, 12 anni, Giuseppe Notarstefano è stato nominato oggi dalla Cei, che lo ha scelto all’interno della terna di nomi che il Consiglio nazionale dell’Ac ha indicato dopo la XVII Assemblea nazionale dell’Associazione. È ricercatore di Statistica economica e attualmente insegna all’Università Lumsa sede di Palermo.
«L’Azione cattolica mi ha accompagnato sin da ragazzo e in essa ho maturato un grande senso di riconoscenza: verso il Signore che mi ha donato questa strada da percorrere alla scoperta della gioia rigenerante del dono di sé e del servizio agli altri, soprattutto ai “più piccoli”, e verso la Chiesa, cui ho imparato a voler sempre più bene grazie alla compagnia di laici e sacerdoti “giardinieri sapienti”, che hanno seminato e coltivato in me un profondo desiderio di bene e di comunità», ha dichiarato a caldo Notarstefano, che è stato responsabile per l’Acr, i ragazzi di Ac, prima nella diocesi di nascita (Agrigento); quindi a livello nazionale. A Roma ha fatto parte del Centro studi di Ac, del Consiglio scientifico dell’Istituto “Vittorio Bachelet”, e del settore Adulti, ricoprendo dal 2014 la carica di vicepresidente nazionale. Collabora attualmente come esperto all’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei e dal 2016 è componente del Comitato scientifico organizzativo delle Settimane Sociali dei cattolici italiani.
Per le sue competenze professionali collabora anche a numerose società scientifiche, tra le quali la Società Italiana di Economia Demografia e Statistica, del cui Consiglio direttivo fa parte. È membro della redazione di Aggiornamenti Sociali, La Società, Esperienze Sociali e Dialoghi. È inoltre autore di numerose pubblicazioni sui temi delle economie regionali, dell’impatto economico locale del turismo, dei metodi di valutazione delle politiche pubbliche, delle misure statistiche del benessere e della qualità della vita e dell’impatto dell’economia sociale.
Notarstefano, che ha ringraziato il Consiglio nazionale di Ac e la Cei per averlo chiamato a «rappresentare, coordinare e promuovere l’associazione in un “tempo difficile, imprevisto e inedito”, che rivela “anche segni di fiducia, motivi di gratitudine e nuovi sentieri di speranza”, come recita il Messaggio della XVII Assemblea nazionale alla Chiesa e al Paese» si dice particolarmente grato alle tantissime associazioni territoriali di base «per aver riconosciuto questo tempo difficile come un’opportunità e l’associazione stessa come la forma resiliente e fraterna per viverlo nella gioia». L’Ac, che ha 154 anni, conta 270.000 soci, di tutte le età, presenti in tutte le diocesi d’Italia, con oltre 7000 sacerdoti assistenti.
Chiamata a divenire sempre più «palestra di sinodalità» l’associazione, nell’immagine che ne dà il nuovo responsabile nazionale, è «soprattutto un camminare insieme, prendendosi cura reciprocamente e concretamente gli uni degli altri, praticando la delicata arte dell’ascolto del cuore e del custodirsi spiritualmente, promuovendo un dialogo autentico tra diverse vocazioni, età e condizioni di vita. La gratuità, insieme all’umiltà e alla mitezza, sono le caratteristiche che papa Francesco ha sottolineato in occasione dell’udienza concessa al Consiglio nazionale dell’Azione cattolica italiana lo scorso 30 aprile». Francesco aveva aggiunto anche: «Sono contento perché in questi anni avete preso sul serio la strada indicata da Evangelii gaudium. Continuate lungo questa strada: c’è tanto cammino da fare!”».
Quindi un pensiero al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «guida autorevole in questa fase di delicata transizione della vita del Paese e delle sue istituzioni democratiche: la nostra associazione conferma il vivo desiderio di essere un piccolo seme di rinnovamento civile, ricercando percorsi fraterni e alleanze generative di amicizia sociale per promuovere il bene comune». Un’attenzione alla cittadinanza attiva che fa parte del dna dell’Associazione: «In Azione cattolica tutti abbiamo imparato ad amare senza riserve e a servire senza guardare l’orologio, perché amare e servire sono i verbi che coniugano la gioia del Vangelo come ci ha detto Vittorio Bachelet, modello luminoso per tante generazioni di aderenti e responsabili associativi».
Infine la richiesta di accompagnamento nel «perseverare nella speranza», ai tanti che hanno segnato la storia sin dall’inizio: «Intercedano per noi le nostre sorelle e fratelli maggiori, venerabili, beati e santi dell’Azione cattolica. A loro e a Maria, Madre del cammino e della strada, venerata nella mia cara terra di Sicilia come Odigitria, affido questo itinerario che inizia oggi, perché ci sorreggano e ci incoraggino a perseverare nella speranza».