Il festival antichi organi del Polesine prevede cinque concerti dal 28 novembre al 18 dicembre. L’organizzazione del Festival è di Asolo Musica-Amici della musica col contributo della Regione del Veneto ed il patrocinio del Mic, nell’ambito del circuito concertistico “Cantantibus organis”, un percorso sonoro-emozionale, che a varie tappe in diversi periodi dell’anno, coinvolge gli organi storici di buona parte del Veneto, dove è nata e si è sviluppata la tradizione organaria della “Scuola veneta”, partita da Pietro Nacchini, vissuto a cavallo tra ‘600 e ‘700. Nella bottega veneziana del maestro, i suoi allievi ed eredi svilupparono una tecnica costruttiva omogena e riconoscibile, realizzando organi per tutti i territori allora soggetti alla Repubblica di Venezia, ed anche per la Romagna e le Marche. Il suo più importante erede è stato Gaetano Callido, che ha costruito gli organi di Polesella, Loreo e del Tempio La rotonda, che è lo strumento funzionante più antico del Polesine (1767).
«Gli antichi organi del Polesine» ricordano Maurizio Jacobi e Federico Pupo Presidente e Direttore di Asolo Musica «è una rassegna fondamentale all’interno del progetto di valorizzazione degli strumenti storici di Scuola Veneta che Asolo Musica sta sviluppando da molti anni nel territorio regionale, con il supporto fondamentale della Regione Veneto».
Questo Festival 2021, che si presenta come un itinerario unico, che unisce idealmente gli organi del Polesine e realizza importanti collaborazioni istituzionali fra comuni e parrocchie, ha il patrocinio delle due Diocesi di Adria-Rovigo e di Chioggia, nelle cui basiliche e chiese sono ospitati i concerti in programma; ed altresì il patrocinio della Provincia di Rovigo, a sottolineare l’unica identità dei territori ospitanti. Fondamentale per il Festival è l’apporto dei Comuni partner e sostenitori del progetto: Lendinara, Loreo, Porto Tolle e Rovigo.
«Il programma musicale dei concerti, come la scelta dei musicisti è tutta in funzione della massima valorizzazione delle caratteristiche sonore di ciascun organo coinvolto – spiega il direttore artistico di Antichi Organi, Nicola Cittadin, docente d’organo al Conservatorio di Udine e membro della Commissione per la tutela e valorizzazione degli organi della Diocesi di Adria Rovigo. – Per ogni concerto abbiamo un diverso organico. Cominciamo con organo solo, ideale per il Callido doppio di Polesella, uno strumento molto ricco per la doppia tastiera (e abbastanza raro da ritrovare in tutta la regione) e passiamo per diverse combinazioni di organo ed altri strumenti (da segnalare la viola d’amore a Ca’ Venier) e voci, terminando alla Rotonda col duo organo e soprano, per il Callido più antico del Polesine, dove troviamo i classici registri callidiani e la particolarità unica per la provincia, quella di essere inserito in una cassa, ornata da due portelle richiudibili del 1615, tipiche degli organi rinascimentali”.
Fra le curiosità del programma 2021, da evidenziare la partecipazione di due docenti del Conservatorio Venezze di Rovigo: Ruggero Livieri, organista non-vedente, solista di intensa attività concertistica; e la soprano Marina Bartoli, docente di Musica corale da camera. Unico polesano Doc è l’organista Nicola Cittadin, direttore artistico del Festival, diplomato al Venezze in pianoforte ed organo, docente d’organo a Udine.
Questo il programma: il 27 novembre alla Basilica della beata Vergine Maria del rosario di Polesella; il 4 dicembre alla Chiesa di santa Maria Assunta di Loreo; il 5 dicembre in San Biagio a Lendinara; il 12 dicembre in San Nicolò vescovo a Ca’ Venier di Porto Tolle ed il 18 dicembre al Tempio La rotonda di Rovigo.
Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito, con obbligo di greeenpass e mascherina.