La quarta serie della fiction storica The Crown, uno dei più grandi successi della piattaforma streaming Netflix, in onda dallo scorso 15 novembre, non ha convinto nessuno in Gran Bretagna. Né la famiglia reale né storici accreditati come Hugo Vickers. E neppure corrispondenti famosi come Richard Kay, amico stretto della principessa Diana, l’ultimo a parlarle a lungo al telefono, appena sei ore prima che morisse.
Kay, autore della biografia Diana: la storia non raccontata, ha vissuto in prima persona gli eventi di quest’ultima serie ed è pronto a testimoniare che The Crown li travisa completamente.
Prendiamo le scene nelle quali Lord Mountbatten, prozio del principe Carlo, rimprovera aspramente quest’ultimo perché continua la sua relazione con l’amante Camilla, inviandogli una lettera nella quale accusa il nipote di gettare “rovina e delusione” sui reali.
È stato lo stesso sceneggiatore della serie, Peter Morgan, ad ammettere che l’intero episodio è pura invenzione. E così moltissimi altri della serie. L’errore più grave riguarda la relazione adulterina tra Carlo e Camilla. In un articolo intitolato How The Crown lost the plot (Come The Crown ha perso la trama), pubblicato dal tabloid Daily Mail, Richard Kay dimostra che il principe Carlo non ha avuto alcun contatto con Camilla durante i primi cinque anni del suo matrimonio con Diana se si fa eccezione per qualche incontro pubblico.
«Tuttavia, l’idea che la relazione sia continuata durante tutto il matrimonio è una tentazione troppo forte per gli autori della serie», scrive Richard Kay, «La stessa Diana, nel suo libro confessione, Diana. La vera storia dalle sue parole, ha riconosciuto che vi sono stati momenti di felicità con Carlo come la nascita dei due figli».
Certo televisione vuol dire finzione ma il fascino di The Crown sta nel fatto di accreditarsi come una cronaca fedele degli eventi attraverso una attenzione maniacale ai costumi e agli ambienti. Dai bottoni dell’abito matrimoniale di Diana, acquistati proprio nel negozio di Parigi usato dai sarti della Regina Elisabetta, alla giusta marca di scatolette della cucina di Lady Thatcher. Per non parlare della somiglianza degli attori con i personaggi veri.
Come spiega un altro famoso commentatore inglese, Simon Jenkins, dalle colonne del quotidiano Guardian. The Crown, secondo Jenkins, ha saputo approfittare, in modo codardo, della riluttanza della famiglia reale a ricorrere ai tribunali per stabilire la verità dei fatti e ha sfruttato fino in fondo tutte le difficoltà dei Windsor per esagerarle.
A ristabilire la realtà dei fatti è stato il famoso storico Hugo Vickers che nel volume intitolato The Crown dissected (ovvero The Crown analizzata) ha elencato nel dettaglio tutti i fatti travisati delle prime tre serie e ha già individuato otto complete invenzioni della quarta parte.
Quest’ultima parte non solo reinventa la realtà, imbrogliando lo spettatore, ma rende pure caricature i personaggi principali. A cominciare da Margaret Thatcher, rappresentata come affaticata e stanca, mentre la lady di ferro dei primi anni Ottanta era una vera leonessa piena di energia. Come tutti sappiamo.