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sabato 12 ottobre 2024
 
statistiche
 

Gli italiani aumentano, ma solo all'estero

08/11/2023  Rapporto sui connazionali del mondo, il nostro Paese continua a perdere inesorabilmente residenti. In un anno se ne sono andati più di 130 mila. Si aggiungono ai sei milioni di emigranti già presenti in Europa e negli altri continenti

la presentazione del rapporto 2023.
la presentazione del rapporto 2023.

Mentre la migrazione straniera si è “praticamente” fermata, l’Italia continua a crescere fuori dal Bel Paese. In Italia risiedono oggi poco più di 5milioni di stranieri, l’8,5% della popolazione mentre all’estero vivono circa 6milioni di italiani - 5.933.418 – secondo il Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma alla presenza, fra gli altri, del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e del presidente dell’Istat Francesco M. Chelli - il 10,1% della popolazione residente nel nostro Paese. Mentre l’Italia continua inesorabilmente a perdere residenti (in un anno -132.405 persone, lo -0,2%), l’Italia fuori dell’Italia continua a popolarsi anche se in maniera meno sostenuta rispetto agli anni precedenti. Una mobilità che è vocazione storica e strutturale per il nostro Paese come racconta da 18 anni lo studio dell’Organismo pastorale della Cei. Dal 2006 – anno del primo Rapporto Italiani nel Mondo ad oggi -  l’emigrazione italiana è cresciuta del 91%. Uno studio che guarda alle nuove partenze ma non dimentica i radicamenti che all’estero già ci sono. «Assistiamo oggi – ha scritto in un messaggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – a una diversa mobilità verso i Paesi esteri». La comunità italiana fuori dall’Italia cresce: «Si tratta – scrive il Capo dello Stato – di un fenomeno connesso alla globalizzazione, all’internazionalizzazione, all’apertura delle frontiere, alla lenta ma crescente creazione di un comune sentire europeo tra le giovani generazioni. Gli italiani sono ovunque benvenuti e apprezzati, per la loro cultura, tenacia e creatività».

Lo scorso anno i residenti all’estero erano 5.806.068, il 9,8% della popolazione. Da gennaio a dicembre scorso sono partiti per solo espatrio circa 82 mila italiani. Il 44% di queste partenze ha riguardato giovani tra i 18 e i 34 anni. Si rilevano, rispetto agli anni precedenti, due punti percentuali in più in questa specifica classe di età che continua a crescere nonostante in generale, ancora per quest’anno, si sia rilevata – per la sola motivazione espatrio – un decremento delle partenze ufficiali – e quindi con iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero – dei nostri connazionali e delle nostre connazionali oltre i confini italiani. La maggioranza degli italiani che vivono fuori dal Belpaese sono originari del Meridione d’Italia: il 46,5%. Segue il 37,8% di cittadini italiani provenienti dal Settentrione e il 15,8% dal Centro Italia. La maggioranza vive nel vecchio Continente. L’Europa, infatti, accoglie oltre 3,2 milioni di connazionali (il 54,7% del totale) mentre il continente americano segue con oltre 2,3 milioni (40,1%). Nello scorso anno i connazionali hanno raggiunto 177 nazioni da tutte le 107 province italiane: Milano, Torino, Napoli, Roma sono, nell’ordine, i primi quattro contesti provinciali; seguono Treviso, Brescia, Bergamo e Vicenza.

Il rapporto Italiani nel Mondo si concentra quest’anno, con un apposito focus dal titolo “Diversamente presenti e ripresenti”, sul tema del ritorno, attraverso saggi da ogni regione italiana e che sottolineano come il tema del ritorno fa parte  e si manifesta oggi -  spiega la curatrice del Rapporto, Delfina Licata – nella storia e nell’identità delle singole esperienze territoriali e di come il ritorno «si possa manifestare non come presenza fisica, ma come segni depositati nella quotidianità: innesti linguistici, nuove tradizioni, usi e costumi, persino una pastorale diversa, più scientifica ed esperienziale perché realizzata a seguito del rientro di missionari italiani scrupolosi e attenti all’uso del dato obiettivo; uomini e donne, non per forza presbiteri, ma anche religiosi/e e laici/laiche, che hanno sperimentato su di loro rischi, opportunità e fragilità della migrazione». Nel mondo, secondo i dati dell’Ufficio di Cooperazione missionaria tra le Chiese, sono circa 300 i sacerdoti italiani diocesani nel Mondo e altrettanti laici con convenzioni Cei. «Si imparano molte cose vivendo la missione – si legge nel Rapporto – e chi parte per evangelizzare torna a casa sentendosi evangelizzato, arricchito in umanità e fede. Anche se quando si rientra in Italia si soffre un po’ il jet leg del viaggio di rientro, ci si ritrova sempre diversi, arricchiti. Migliori».

In dieci anni – dal 2012 al 2021, il numero dei rimpatri dall’estero dei cittadini italiani è più che raddoppiato passando dai 29 mila nel 2012 ai circa 75 mila nel 2021 (+154%). Una tendenza che, dopo una sostanziale stabilità nei primi quattro anni del decennio, appare in continuo aumento. Tuttavia, il volume dei connazionali che rientrano in patria – spiega la Fondazione Migrantes – non è sufficiente a compensare la perdita di popolazione dovuta agli espatri che, durante lo stesso periodo e fino all’anno della pandemia, sono aumentati in misura considerevole.

 
 
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