Il primo è Franco Malerba, ingegnere genovese con un dottorato in fisica.
Parte il 31 luglio 1992 con lo Shuttle Atlantis: otto giorni in orbita
per collaudare il “satellite al guinzaglio” dell’Agenzia Spaziale
Italiana.
Quattro anni dopo, nel 1996, sulla navetta Columbia gli italiani sono
due. Umberto Guidoni, romano, è un astrofisico. L’altro è Maurizio
Cheli, nato a Zocca, in provincia di Modena (il paese di Vasco Rossi),
pilota collaudatore del Reparto Sperimentale di Volo dell’Aeronautica
e
primo classificato alla prestigiosa scuola per test pilot della Raf a
Boscombe Down. Dopo questo primo volo, Guidoni torna nello spazio nel
2001 con lo Shuttle Endeavour e il modulo logistico Raffaello. E’ il
primo europeo a entrare nella Space Station. Cheli, invece, lascia la
carriera di astronauta per diventare capo collaudatore dell’Alenia a
Torino.
Nel 2002 è la volta di Roberto Vittori, ufficiale pilota
dell’aeronautica e primo italiano a raggiungere la stazione orbitale a
bordo della capsula russa Soyuz. Vittori, che è nato a Viterbo,
vola ancora con la Soyuz nel 2005 e torna per una terza volta nello
spazio nel 2011, con la penultima missione Shuttle, affidata alla
navetta Endeavour. Raggiunta la Space Station, incontra un altro
italiano, Paolo Nespoli, che sta per terminare un soggiorno di quasi sei
mesi. Milanese, incursore paracadutista e ingegnere, Nespoli è anch’egli un veterano, avendo volato sullo Shuttle Discovery nel 2007.
Con il lancio di Luca Parmitano, il testimone passa ora agli astronauti
del gruppo selezionato dall’Esa nel 2009. Che, oltre al maggiore pilota
di Paternò, comprende la prima astronauta donna italiana:
il capitano pilota Samantha Cristoforetti. Nata a Milano, ma cresciuta a Trento, sarà lanciata nel novembre del 2014.