Dal 1975 l’Arciconfraternita del Santo, promotrice del Premio Nazionale della Bontà Sant’Antonio di Padova, premia le perone che si sono distinte per atti di generosità e solidarietà, in altre parole perone buone. Quest’anno il Premio della Bontà 2018 va a due Candidati: una storia di solidarietà e di amicizia al femminile e un esempio di economia etica, due azioni nelle quali il Consiglio Direttivo dell’Arciconfraternita ha ravvisato il tema proposto per questa edizione e rivolto ai giovani «Racconta a Papa Francesco quali scelte, azioni o progetti di vita vorresti intraprendere, mentre cresci ascoltando in te la voce interiore, che ti chiama al bene della tua comunità, della società e del mondo intero», ispirato dalle parole del Santo Padre nella sua lettera ai Giovani: «Carissimi giovani, un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte coraggiose… . La premiazione si svolge sabato 9 giugno, con inizio alle ore 21.00, sul sagrato della Basilica di Sant’Antonio, a ingresso libero e gratuito sino ad esaurimento posti. La serata andrà in onda in diretta sull’emittente Telechiara, Canale 14 del Digitale terrestre per Veneto e Friuli, visibile anche in streaming sul sito www.telechiara.it anche on demand, con inizio del collegamento alle ore 21.00. la prima storia è quella di di due amiche che si conoscono sin dall’infanzia, Letizia Guglielmo e Lara Martello, nate a tre giorni di distanza, Un’amicizia che nel 2017 è divenuta realmente “legame di sangue”. Letizia infatti ha donato un rene a Lara, malata dal 1999 di insufficienza renale e dal 2010 in attesa di trapianto. Una decisione maturata senza clamori da parte della donatrice: «Per me, la salute è il dono più prezioso di cui una persona dispone – ha commentato Letizia Guglielmo ¬– e ritenendomi fortunata perché nella mia vita non sono mai stata male, ho voluto fare la mia parte; una scelta che rifarei mille volte perché dando così tanta felicità ho ricevuto un bagaglio di emozioni così intense da esserne quasi sovraccaricata». Un gesto così importante che meritava di essere premiato, grande e semplice insieme, a suggello di una forte e preziosa amicizia, concreto “dono di sé” ad un’altra persona. La seconda è la storia di un’ Azienda consapevole che la propria “ricchezza” sono i dipendenti, ed è un bell’esempio di “buona economia” che viene da Volpiano, in provincia di Torino. Vede protagonista la azienda SPEA, leader nel settore molto specialistico settore molto specialistico dei macchinari per il collaudo di produzione di dispositivi elettronici quali MEMS, Sensori, Microchip, Schede e Prodotti Elettronici. A fronte degli ottimi risultati conseguiti lo scorso anno, che hanno determinato un incremento del 16 percento sulle vendite rispetto al 2016, l’Azienda ha deciso il Natale scorso, di premiare i propri dipendenti, 550 lavoratori, con una doppia tredicesima elargita a tutti, indipendentemente da ruolo e mansione. Un regalo che la Proprietà – il Fondatore Luciano Bonaria con il figlio Lorenzo – ha deciso di fare per condividere con tutti i collaboratori gli utili di un anno da record. «Se la società opera bene e prospera, siamo felici di condividere i proventi della nostra attività con quanti lavorano con noi, con una competenza e un entusiasmo che fanno la base della nostra eccellenza» - hanno sottolineato Luciano e Lorenzo Bonaria. Un esempio di attenzione e rispetto dei propri lavoratori che l’Arciconfraternita di Sant’Antonio, da sempre vicino alle persone in difficoltà specialmente in questi ultimi difficili anni per molti, ha deciso di premiare quale esempio di economia etica.
Papa Francesco ha voluto mandare un messaggio affidato a una lettera a firma di Sua Ecc.za Mons. Yoannis Lazhi Gaid, Segretario di Sua Santità.
«Riconoscente per l'attestato di filiale devozione e per i sentimenti cosi belli che lo hanno ispirato - si legge nella lettera - Papa Francesco desidera esortare ciascuno a rinnovare, con disponibilità e prontezza la propria testimonianza al Vangelo per custodire gli altri e il creato nella bontà. L'aver cura di ogni persona, dar bambini agli anziani, dagli stranieri a coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore, significa costruire una reciproca collaborazione, nel rispetto e nel bene comune e supremo. Quando l'uomo viene meno a questo impegno di bontà, allora si semina distruzione e il cuore inaridisce e si lascia dominare dall'odio, dall’ invidia, dalla superbia che sporcano la vita. Non dobbiamo mai avere paura della bontà, e nemmeno della tenerezza».