Letteralmente significa «saluto alla vittoria» ed era il motto che risuonava durante le adunate naziste. Due parole, «Sieg Heil», comparse sul campanello dell'appartamento, a Torino, di una donna iscritta all'Anpi e figlia di un partigiano. Una minuscola etichetta, con accanto il simbolo delle SS, la polizia della morte, e una svastica. Dopo le scritte antisemite dei giorni scorsi a Mondovì, nel Cuneese, a Torino e a Giaveno, nel Torinese, un altro episodio che desta preoccupazione nel giorno in cui dal Rapporto Italia 2020 di Eurispes rivela che per il 15,6% degli italiani la Shoah non è mai avvenuta (nel 2004 era solo il 2,7%). Mentre il 16,1% degli italiani sminuisce la portata della Shoah. Una parte minoritaria, ma comunque significativa della popolazione italiana, coltiva anche oggi pregiudizi antisemiti, quando non un clamoroso oblio della storia. Inoltre, secondo l'indagine, riscuote nel campione un «discreto consenso» l'affermazione secondo cui «molti pensano che Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio» (19,8%).Secondo la maggioranza degli italiani, recenti episodi di antisemitismo sono casi isolati, che non sono indice di un reale problema di antisemitismo nel nostro Paese (61,7%). Al tempo stesso, il 60,6% ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo. Per meno della metà del campione (47,5%) gli atti di antisemitismo avvenuti anche in Italia sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno. Per il 37,2%, invece, sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo. Al campione dell' Eurispes è stato chiesto quali affermazioni esprimono al meglio l'anima politica della maggioranza degli italiani. Con percentuali di accordo vicine tra loro seguono «gli italiani non sono fascisti ma amano le personalità forti» (14,3%), «siamo un popolo prevalentemente di destra» (14,1%), «molti italiani sono fascisti» (12,8%) e, infine, «ordine e disciplina sono valori molto amati dagli italiani» (12,7%). Oltre un italiano su quattro (26,2%) non condivide nessuna delle opinioni proposte