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domenica 10 dicembre 2023
 
 

«Gli oppressi gli stanno a cuore più che a Robin Hood»

11/03/2014  «La gente sente in lui chi afferma i diritti, difende i più deboli, proclama la giustizia», commenta padre Maurizio Patriciello, il sacerdote al fianco delle vittime nella Terra dei fuochi.

Il mondo non è la foresta di Sherwood. Né Jorge Mario Bergoglio tira con l’arco per risolvere i problemi. Anche se i poveri e gli oppressi stanno a cuore a lui come e più che a Robin Hood. Non è strano che la gente identifichi il Papa come amico degli ultimi. Sente in lui chi afferma i diritti, difendei più deboli, proclama la giustizia.

Padre Maurizio Patriciello.
Padre Maurizio Patriciello.

Accadde un anno fa, lo sappiamo. Il Signore ha visitato il suo popolo. Volle chiamarsi Francesco. «Buonasera», ci disse, e noi capimmo che una nuova era stava per iniziare. Francesco ci abituò fin da subito alle sorprese. Sulle sue labbra le verità, da sempre credute e praticate,cominciarono a rifiorire. Alle parole ha unito una gestualità che è stata apprezzata dagli uomini del nostro tempo.Se alcuni simboli, pur preziosi, si fanno pesantemente afoni per la mentalità corrente, non c’è problema a metterli in soffitta. 

Tutto serve, ma niente è indispensabile. È Cristo che deve essere predicato. Il Vangelo cammina con l’uomo di ogni tempo e chi lo annuncia deve tenerne conto. In questo anno, Francesco non si è inventato niente, non ha cambiato niente del prezioso deposito che è chiamato a custodire. 

SE DOVESSE PARAGONARE PAPA FRANCESCO A UN PERSONAGGIO DELLA LETTERATURA O DEL CINEMA CHI SCEGLIEREBBE?

Padre Maurizio Patriciello.
Padre Maurizio Patriciello.

Al contrario, l’ha solo ripulito,fatto luccicare. E lo ha donato al mondo come gli dettava il cuore. Ci ha fatto sentire contemporanei di Gesù,amici degli apostoli. Non ha mai inteso difendere la “casta”, proprio con noi preti è stato più esigente. 

«Andate nelle periferie», ci ha detto. Cioè fatevi prossimo, non abbiate paura di sporcarvi le mani, piangete con chi piange, imparate a ridere e gioire. Un giorno aggiunse: «Chi sono io per giudicare?». Come a dire che la dottrina è per l’uomo. Per aiutarlo, incoraggiarlo,promuoverlo, salvarlo. E la Chiesa, corpo di Cristo, deve essere sacramento del suo immenso amore.

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