Circa centomila scout dell'Agesci hanno festeggiato
papa Francesco che attorno alle 11,15 è arrivato in una piazza San Pietro riempitasi a partire dalle prime ore delle notte: lupetti e coccinelle, esploratori e guide, rover e scolte, capi, adulti, giunti da un po' tutta Italia. Al di là del discorso scritto, Bergoglio ha parlato anche a braccio: «Mi raccomando:
capacità di dialogo; fare ponti; fare ponti in questa società, dove c’è
l’abitudine di fare muri. Voi fate ponti, per favore! E col dialogo,
fate ponti», avendo la consapevolezza che ciò «può avvenire solo a una
condizione: che i singoli gruppi non perdano il contatto con la
parrocchia del luogo, dove hanno la loro sede, ma che in molti casi non
frequentano, perché, pur svolgendo là il loro servizio, provengono da
altre zone». Siete chiamati, ha insistito Francesco, «a trovare il modo
di integrarvi nella pastorale della Chiesa particolare, stabilendo
rapporti di stima e collaborazione ad ogni livello e con i vostri
vescovi, con i parroci e gli altri sacerdoti, con gli educatori e i
membri delle altre associazioni ecclesiali presenti in parrocchia e
nello stesso territorio, e non accontentarvi di una presenza
‘decorativa’ alla domenica o nelle grandi circostanze», così come altre
esperienze Agesci, ha concluso, già vivono con frutto.
Il Pontefice era reduce da un incontro con il Csm. Contro la "espansione della criminalità, nelle sue espressioni economiche e finanziarie" e contro la "piaga delle corruzione",
le "istituzioni sono chiamate a recuperare una strategia di lungo
respiro, orientata alla promozione della persona umana e alla pacifica
convivenza", ha detto il Papa al Consiglio superiore della magistratura.