È stato presentato a Roma, nella sede della Società Dante Alighieri, a Palazzo Firenze, il primo appuntamento della “Consulta lingua-mondo” della Società Dante Alighieri. Voluta da Andrea Riccardi, presidente della Società Dante Alighieri, la Consulta riunisce scrittrici e scrittori di origine straniera che hanno scelto di scrivere in italiano. Titolo dell’evento: “Abitare, scrivere, vivere l’italiano”.
“Una lingua cresce con chi la scrive e voi avete fatto crescere la nostra lingua”, ha detto Riccardi. “L’italiano”, ha aggiunto, “non è un lingua provinciale o egemonica, è invece una lingua-mondo, aperta, che si sceglie per simpatia”.
“L’italiano per me è la lingua della libertà, la lingua che ho scelto anche perché, per me, non è legata a brutti ricordi. Altee lingue, come il tedesco e l’ungherese, mi evocano isulti, ordini, imprecazioni, bestemmie, brutti ricordi”, ha detto Edith Bruck, la 92enne scrittrice e traduttrice di origine ungherese, naturalizzata italiana,testimone della Shoah,vicepresidente della Società Dante Alighieri. “L’italiano”, ha aggiunto Bruck, “è una lingua che respira fra una parola e l’altra ed è una lingua fatta non solo per scrivere, ma anche per cantare”.
All’incontro hanno partecipato diversi autori. Jhumpa Lahiri, scrittrice nata a Londra da genitori bengalesi e cresciuta negli Stati Uniti, che ha conseguito un dottorato sul Rinascimento italiano e ha curato una versione in inglese della Divina Commedia. Kossi A. Komla-Ebri, medico e scrittore togolese-italiano, particolarmente attivo nel valorizzare il ruolo degli autori che come lui sono portatori di “qualcosa di nuovo” nella cultura italiana. Poi Adrián Bravi, Gabriella Kuruvilla, Muin Masri, Karim Metref, Ingy Mubiayi Kakese, Çlirim Muça, Olena Ponomareva, Alidad Shiri e Younis Tawfik, Farhad Bitani, Ubah Cristina Ali Farah, Heddi Goodrich, Božidar Stanišić e Nadeesha Uyangoda. È intervenuta anche, Lucilla Pizzoli, coordinatrice dei Presidi letterari della Società Dante Alighieri.
Ciascuno degli autori della Consulta rappresenta un’esperienza di vita e professionale che contribuirà a un importante momento di confronto aperto alle scuole, agli operatori e a chi desideri conoscere le loro ultime pubblicazioni. L’auspicio di Andrea Riccardi è di organizzare presto un congresso degli scrittori di origine stranieri che scrivono in italiano.