Rio de Janeiro
I primi si sono incamminati di buon'ora. Dalle 7 del mattino di sabato i pellegrini colorano strade e piazze, tutti diretti alla spiaggia di Copacabana. Il percorso "ufficiale" indicato dagli organizzatori parte dalla Stazione Centrale di Rio, in Avenida Presidente Vargas, punta all'aeroporto Santos Dumont, il secondo della città, gira a destra su Avenida Rio Branco e attraverso quartieri famosi anche all'estero perchè danno il nome a squadre di calcio (Flamengo e Botafogo) giungono finalmente a Copacabana. Lunghezza complessiva: 9,5 chilometri.
Dopo qualche perplessità iniziale e un po' di dibattito interno, l'organizzazione della Gmg, in accordo con le autorità brasiliane, Comune e Polizia in testa, hanno concesso di dormire in spiaggia.
Certo: la decisione di cambiare in corsa la sede dei due incontri finali (la Veglia e la Messa conclusiva con il Papa), da sempre sigillo di ogni Gmg, ha costituito un poco invidiabile primato e ha generato una miriade di problemi tecnico-logistici. Non era mai successo prima che il posto della chiusura (normalmente cercato lontano dalla città, ampio, in mezzo alla natura, scelto e attrezzato per tempo) venisse abbandonato a favore di una soluzione alternativa.
Il maltempo che ha ricordato a tutti (ma i brasiliani non lo sapevano?) che qui è inverno, e che d'inverno a Rio fa freddo ma soprattutto può piovere a dirotto per giorni interi, ha trasformato l'area di Guaratiba in una vera e propria palude, inaccessibile.
L'inedita decisione ha generato, in Brasile, polemiche a non finire.
Sabato 27 luglio, a piena pagina, il principale quotidiano carioca O Globo, titolava secco: Si salva solo il Papa. Ed in effetti, a parte tanta buona volontà, riconosciuta e apprezzata da tutti, unita a una dose di simpatia non indifferente, l'organizzazione arriva al traguardo finale con il fiato corto.
Sia chiaro: la decisione annnunciata giovedì di spostare da Guaratiba alla spiaggia di Copacabana i circa 2 milioni di fedeli attesi per gli eventi finali della Gmg è corretta. Impossibile camminare su un terreno di 1,8 milioni di metri quadrati ridotto a un pantano. «Il fango superava i 40 centimetri, bloccava anche i veicoli», conferma a Famiglia Cristiana un alto funzionario dell’organizzazione.
I media brasiliani si chiedono perche`ci si sia indirizzati su Guaratiba, un´area ambientale protetta, e´stato scritto, perché piena di mangrovie. Una cosa e´certa. Il 25 e il 26 luglio s´e´ lavorato giorno e notte per rendere l´area di Copacabana all´altezza della situazione. Purtroppo, pero´, ed e´solo un esempio, si e´ riusciti a spostare appena il 25 per cento delle toilette chimiche gia´installate a Guaratiba, giusto quelle non prigioniere del fango. E cio´mentre i trasporti pubblici continuano a mostrare carenze. È infatti bastata una manifestazione a Copacabana contro il Govenratore Cabral per mandare in tilt il traffico e bloccare l’accesso al quartiere di Leme. Un´ultima notizia: l´Esercito e la Polizia militare affiancheranno le altre Forze di sicurezza nella gestione dell´ordine pubblico.