Non solo preghiera, la Giornata Mondiale della Gioventù è anche un momento di festa con canti, balli e le hit più amate dai ragazzi. Immancabili i cori da stadio dedicati a papa Francesco .
Quelli di questa Gmg portoghese sono due: «Esta es la juventud del Papa» e i cori, scanditi in metrica da stadio, «Fran-ci-sco, Fran-ci-sco».
Oltre ai brani religiosi, come l’inno ufficiale dell’incontro, ci sono anche quelli “laici” cantati dai ragazzi negli spostamenti in pullman o a piedi e durante l’attesa per la veglia e la Messa finale di domenica. Ecco quelli più gettonati che abbiamo ascoltato girando per Lisbona in questi giorni.
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Un classico degli anni Ottanta, è amatissima dagli italiani ma anche dai ragazzi spagnoli e portoghesi che sono i gruppi europei più numeroso. Canzone molto efficace per fare gemellaggi tra italiani e iberici.
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Mercoledì pomeriggio, al Parque Eduardo VII di Lisbona, mentre si attendeva l'arrivo di papa Francesco per la cerimonia di accoglienza, hanno iniziato a intonarla alcuni pellegrini italiani ai quali si sono associati subito anche gruppi di ragazzi cileni e brasiliani.
È curioso che Bella Ciao sia diventata una canzone cantata in tutto il mondo. Prima il successo con la serie Netflix La Casa di Carta , poi i remix in chiave dance che i giovani di tutto il Pianeta, dagli Stati Uniti all’Italia, hanno iniziato a ballare in discoteca. Poi ancora, le reinterpretazioni dei cantanti ucraini che hanno adattato il testo e la musica di quella canzone simbolo al contesto della guerra in Ucraina. Spiegare che cosa ci sia dietro al successo della canzone del 25 aprile e di un motivetto conosciuto in tutto il mondo è difficile. Sarà per quelle due parole “Bella” e “Ciao” che fanno molto Italia, che sono facili da imparare e che sono facili da ripetere. Sarà per quel ritornello e per quella melodia semplice da canticchiare o anche solo da fischiettare se non si conoscono le parole del testo.
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L'età media dei partecipanti alla Gmg di Lisbona è 16-17 anni. I The Kolors sono molto gettonati tra gli adolescenti e questa canzone si candida a diventare il tormentone estivo del 2023. Logico che i ragazzi la cantino. Anche perché parla di un ragazzo innamorato che cerca di conquistare una ragazza. Un classico, insomma.
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Forse è il vero inno degli italiani nel mondo, un brano simbolo del Belpaese con il suo ritornello che ha fatto cantare generazioni di italiani: Volare oh oh, Cantare oh oh oh. Anche i ragazzi della Gmg la cantano a squarciagola e curiosamente si associano molti altri stranieri, a cominciare dagli americani.
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Una delle canzoni più popolari degli anni Novanta che continua ancora oggi a far ballare milioni di persone. Fu scritta dal duo spagnolo Los del Rio nel 1995 e in Italia esplose nella versione dance degli italianissimi Los Locos, nel 1996, il duo formato da Roberto Boribello e Paolo Franchetto, artefici di successi come El Meneaito, Mueve la colita e La vuelt a.
La rivista musicale Rolling Stones l’ha definita la canzone più brutta di quegli anni ma tra i ragazzi della Gmg, per allietare i pranzi e le cene negli alloggi fuori Lisbona, va alla grande. Fa molto campo scuola e Grest estivo in oratorio, esperienze da cui arrivano la stragrande maggioranza dei partecipanti a quest'incontro.
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Scritta e interpretata da Rino Gaetano nel 1975, è una delle canzoni più note del repertorio musicale italiano. A emozionarci non è soltanto il suo incedere allegro e danzante, ma anche le sue immagini vivaci, che hanno reso questo brano un vero e proprio inno alla vita. Non è un caso che nel 2020 sia stata cantata dai balconi e dalle finestre di migliaia di italiani rinchiusi a casa a causa della pandemia. E quella di Lisbona è la prima Gmg del post pandemia, dove è stato possibile incontrarsi e abbracciarsi senza mascherine e restrizioni.
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Raffaella Carrà è uno dei personaggi italiani più amati in Spagna. E Tanti auguri, questo il titolo corretto del brano, è stata tradotta in spagnolo con il titolo di Hay que venir al sur, riscuotendo un grande successo anche sul mercato iberico e latino. Martedì, nel quartiere di Belem, dov'è stata allestita la "Città della gioia", gli spagnoli la cantavano a squarciagola (e gli italiani si univano subito).
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Una delle hit più vendute di Antonello Venditti, datata 1984, è diventato l’inno della Maturità, da cantare a squarciagola alla vigilia della prima prova degli esami di Stato e che ha ispirato anche il titolo dell’omonimo film del 2006 con Nicolas Vaporidis e Giorgio Faletti. Martedì sera, alla festa degli italiani organizzata dalla Pastorale giovanile della Cei, l'ha interpretata il cantante Fiat131 facendo cantare tutti (compresi molti vescovi seduti tra le prime file). Anche perché molti di questi ragazzi hanno appena affrontato, o l'affronteranno il prossimo anno, l'esame di Stato.
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Un altro tormentone degli anni Ottanta che non conosce declino. La cantano i ragazzi di ieri e di oggi. E dietro al suo ritmo apparentemente sbarazzino e dal ritmo allegro, si nasconde un messaggio che ha a che fare col nucleare, con il riferimento alla bomba atomica.
Oltre al "Vamos a la playa, oh oh oh oh", infatti, il testo è pieno di riferimenti: "Vamos a la playa, la bomba estallò. Las radiaciones tuestan y matizan de azul" ("Andiamo al mare, la bomba scoppiò. Le radiazioni bruciano e colorano di blu"), ma anche "Vamos a la playa, todos con sombrero. El viento radiactivo despeina los cabellos" ("Andiamo al mare, tutti col sombrero. Il vento radioattivo spettina i capelli") e "Vamos a la playa, al fin el mar es limpio. No más peces hediondos, sino agua fluorescente. ("Andiamo al mare, in fondo il mare è pulito. Più nessun pesce puzzolente, bensì acqua fluorescente”).
Una minaccia, quella nucleare, che la guerra in Ucraina ha reso drammaticamente d'attualità con la preghiera per la pace che papa Francesco ha rivolto alla Madonna di Fatima e con l'incontro, a Lisbona, tra un gruppo di pellegrini ucraini e russi.