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domenica 13 ottobre 2024
 
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Gmg, i ragazzi di Lisbona non si lasciano rubare la speranza

31/07/2023  Il bello di questa Giornata mondiale della Gioventù, la trentasettesima, è che i suoi rumori sembrano tacitare chi dava la fede cattolica morta presso le nuove generazioni. Dai numeri record della Spagna alla Francia secolarizzata da cui pure sono arrivati in oltre trentamila

Lisbona, dal nostro inviato

Note e cori degli inni sacri che già si provano per la Messa d’apertura della Gmg 2023 progrannata il 1° agosto dal cardinale patriarcadi Lisbona Clemente nel parco Edoardo VII (alla fine, per gli eventi del 5 e 6 agosto si prevede un afflusso gigantesco, fino a un milione di persone) si fonde al vociare allegro di comitive di ragazzi venuti da ogni dove. Ci sono i messicani con i sombreros e la loro bandiera avvolta sulle spalle, gli spagnoli con le nacchere e magliette a tema, ci sono i gruppi del Congo, di ogni angolo del pianeta e anche se non parlano la stessa lingua si intendono alla perfezione. Il bello di questa Gmg è che i suoi rumori sembrano tacitare chi dava la fede cattolica morta presso le nuove generazioni.

Nel Vangelo ci credono eccome, perfino dalla Francia, dove la secolarizzazione impone addirittura l’abbattimento delle statue religiose dalle pubbliche piazze, sono arrivati in oltre 30 mila e la Spagna, dove si grida all’allontanamento dalla tradizione cattolica, è arrivato il più alto numero di giovani, più di 75 mila registrati alla metà del mese di luglio, e anche l’Italia con i suoi 63 mila ha già toccato il suo record, senza contare i tanti ragazzi attesi last-minute, come avviene di solito.

Il motto mariano scelto da Francesco (che all’Angelus del 24 luglio scorso ha affidato tutti i partecipanti alla Vergine raccomandando loro di salutare i nonni prima di partire per Lisbona) Si alzò e andò in fretta”, le parole con cui l’evangelista Luca descrive Maria lesta nell’andare ad assistere l’anziana Elisabetta, mettendo da parte il turbamento interiore provocatole dall’Annuncio dell’Angelo, sembra davvero essere entrato nel cuore dei ragazzi. Lisbona, dal nostro inviato La fretta dei giovani di Lisbona è agli antipodi di quella fretta prevalente nel nostro tempo: non superficiale, ma volontaria, non condizionata dai bombardamenti mediatici, ma libera e gioiosa, non ondivaga ma diretta a obiettivi precisi. E lo si vede anche dai temi cardine in questa trentasettesima Gmg: la pace e la cura del creato.

I giovani hanno raccolto fino in fondo l’appello che Francesco ribadisce loro dall’inizio del suo Pontificato: «Non lasciatevi rubare la speranza». E con la guerra che divampa in Ucraina, ma anche in tanti angoli dimenticati del mondo, con un pianeta sull’orlo del collasso non vi può essere alcun futuro, alcuna speranza.

Cinquecento giovani dell’Ucraina sono riusciti ad arrivare qui e in tanti stanno cercando di vincere le resistenze, da una parte e dall’altra per farli incontrare con i loro coetanei russi. Una loro stretta di mano avrebbe un valore enorme, un monito dei giovani che danno l’esempio ad adulti presi dai loro egoismi, una svolta in quella logica di concordia descritta come unico bene vero e durevole dal Papa nella Fratelli tutti.

Il Patriarca di Lisbona Manuel Clemente durante la conferenza stampa d'apertura

Il cardinale Manuel Clemente ha sottolineato significativamente: «Questa esperienza, che ha già coinvolto decine di migliaia di giovani che hanno servito e lavorato alla preparazione e alla realizzazione di questa Gmg, non va via, resterà. Crea una generazione. Giovani che hanno lavorato, hanno acquisito un modo di essere e di spendersi per il bene. Solo loro il volto della speranza. Ne sono certo, questa generazione segnerà un futuro nuovo, qui e nel mondo». La preparazione dell’evento ha dovuto affrontare anche la pandemia che ha reso necessario posticiparlo di un anno. Ma è andata avanti con grinta e determinazione. Il 2 un paio di appuntamenti che dicono più di tante parole, l’incontro dei giovani “Laudato sì” e, alle 18,30, si piantano sei alberi associati ad altrettante confessioni religiose – Taoismo, Induismo, Buddismo, Ebraismo, Cristianesimo e Islam – nel Giardino botanico tropicale dell’Università di Lisbona.

Riguardo all’arrivo di papa Francesco, il cardinale Clemente ha confermato che il tragitto della papamobile è stato già previsto come pure incontri e eventi, aggiungendo: «Ma con lui non si sa mai. Vedremo cosa succede. Tanti avranno l’occasione di vederlo e chi non potrà essere fisicamente presente qui, potrà seguirlo attraverso i vostri media».

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