Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 15 ottobre 2024
 
 

Gmg, la nostra luna di miele

08/07/2013  Laura Plebani ed Emanuele Bazzotti, due giovani milanesi, si sono sposati il 21 giugno. Una storia d'amore, la loro, nata durante un'altra Gmg, quella di Colonia, nel 2005 e che farà tappa in Brasile. Senza dimenticare i poveri.

Colpo di fulmine alla Gmg di Colonia,nel 2005. Lei è col gruppo dell’Azione cattolica di Milano,lui con i giovani dell’oratorio del suo quartiere milanese di Pratocentenaro.«Non appena l’ho visto, mi sono innamorata immediatamente di lui», racconta Laura. A Colonia non hanno la possibilità di parlarsi, di conoscersi.«Emanuele aveva una fidanzata. Poi, al ritorno a Milano, dopo qualche mese sono venuta a sapere che era tornato single». Laura è determinatissima, sa cosa vuole: comincia a cercare informazioni su di lui attraverso gli amici, i contatti comuni, un pressing infaticabile. Una sera si presenta nell’oratorio di Emanuele, dove lui suona con il suo gruppo rock. Lo conosce e lo conquista.

Sette anni di fidanzamento. Oggi, Laura Plebani ed Emanuele Bazzotti sono moglie e marito. Lei, 28 anni, cortissimi capelli a spazzola e aria sbarazzina, ha studiato cinema al Centro sperimentale di Roma, sogna di fare la regista e lavora come free-lance. Lui, 32 anni, una lunga chioma nerissima da rocker, ha in tasca una laurea triennale in Ingegneria spaziale («Tutti si stupiscono quando lo dico», ride). Ma la sua vera passione è la chitarra moderna. Oggi fa l’insegnante in alcune scuole di musica, scrive recensione di chitarre elettriche per una rivista specialistica. E fa parte di Shekinah, il coro della Pastorale giovanile diocesana che da anni si dedica all’animazione dei momenti di preghiera dei giovani, in particolare le veglie diocesane nel duomo di Milano. E con il coro Shekinah, Emanuele e Laura hanno vissuto insieme la Gmg di Madrid, due anni fa.

Quando li incontriamo, nel loro appartamento immerso nei colori, radiosi e innamoratissimi, sono sposati da meno di una settimana. «Abbiamo scelto la data del 21 giugno per vari motivi: perché il primo giorno dell’estate simboleggia per noi il cambiamento, il passaggio dalla giovinezza all’età adulta, e perché è la festa di San Luigi Gonzaga, il patrono dei giovani». Un matrimonio decisamente in controtendenza,il loro, sobrio, essenziale,semplicissimo: celebrazione e, subito dopo, cena nell’oratorio della chiesa, organizzando tutto con il fai da te. «Alle bevande ci hanno pensato i miei genitori», racconta Emanuele, «al cibo la famiglia di Laura; abbiamo messo alcuni amici a cuocere carne alla griglia, a tutti abbiamo affidato qualcosa da fare. Gli abiti di nozze li abbiamo acquistati entrambi in una catena di abbigliamento low cost che ha una linea più elegante».

Fai da te anche per le fedi: «Le abbiamo fatte in un laboratorio legato a una cooperativa sociale dove lavorano persone disabili. Le abbiamo forgiate noi stessi, fondendo l’oro recuperato da oggetti e regali vari che non usavamo più. È stata una fatica molto simbolica:il matrimonio non è un traguardo, è l’inizio del nostro cammino insieme». In controtendenza, c’era da scommetterci, anche il viaggio di nozze: la loro luna di miele sarà la Giornata mondiale della gioventù di Rio. «Abbiamo aderito alla proposta della Pastorale giovanile di Milano. Ci siamo iscritti come coppia indipendente». La partenza è fissata per il 15 luglio:prima destinazione, la parrocchia Nossa Senhora das Graças di San Paolo, gestita da un prete italiano, per vivere la settimana missionaria ospiti delle famiglie locali. Il 22 partiranno per il santuario di Aparecida e arriveranno a Rio.Per loro, nessuna lista nozze tradizionale.«Non ci serve nulla e non volevamo regali inutili. Abbiamo chiesto a tutti di dare, se volevano e con molto libertà, del denaro. Tutto quello che abbiamo raccolto – circa cinquemila euro – lo porteremo in Brasile: una parte sarà per la parrocchia che ci ospita a San Paolo, il resto lo destineremo a vari progetti di sviluppo nel Paese».


Giulia Cerqueti

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo