Madrid, 17 agosto. Dal nostro inviato.
I vescovi si tolgono la giacca, mantenendo comunque tutti un buon aplomb. I ragazzi si fanno aria con ogni cosa che hanno a portata di mano: i ventagli del pellegrino, il libretto della liturgia, un giornale spagnolo trovato per caso. Ah, il gran caldo di Madrid.
L'interno della grande chiesa di
San Giovanni della Croce è un forno che imperla di sudore le fronti ma non piega l'attenzione. A due passi (letterali) dal quartier generale della
Giornata mondiale della gioventù 2011, si celebra l'arrivo del
Crocifisso di San Damiano e della
Madonna di Loreto.
E' il cuore dell'Italia cristiana che pulsa per qualche giorno nella capitale spagnola. L'arrivo e la “consegna” (in prestito) alla
Chiesa di Spagna sono solenizzati com'è giusto che sia tra fratelli che conoscono il valore delle cose più care.
Canti, lettura della Parola di Dio, esposizione e adorazione del Santissimo Sacramento. Preghiere e silenzio. Profumo di incenso. Un momento tanto intenso quanto sobrio. Essenziale.
Dentro la chiesa riesce a entrare solo una piccola parte dei pellegrini italiani, a occhio si potrebbe dire trecento, forse quattrocento quando è dato salire sul matroneo, dei tanti che avrebbero voluto farlo.
Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana presiede la liturgia. Al suo fianco, lo raggiunge il cardinale Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza episcopale spagnola. “L'Italia ascolta in modo particolare questo Crocifisso che ha parlato a san Francesco”, dice il cardinale Bagnasco ricordano l'uguale affetto che lega il nostro Paese alla Santa Casa di Loreto, “che l'Italia ha l'onore e l'onere di custodire non solo per sé ma per l'intera Chiesa universale”. “Qui a Madrid una delle ultime nuove parrocchie è intitolata proprio a Nostra Signora di Loreto”, confida il cardinale Rouco Varela che conclude il suo intervento in un discreto italiano, spronato a farlo da don Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana: “Cari giovani, improvvisa l'arcivescovo di Madrid, vi auguro che questo vostro pellegrinaggio generi o rafforzi in voi un buon cammino spirituale, fecondo, pieno di gioia e di entusiasmo apostolico”, improvvisa l'arcivescovo di Madrid.
Sicuramente hanno dimostrato di avere entusiasmo da vendere, e forza, e tenacia, e pazienza, i 115 giovani che hanno accompagnato il Crocifisso e la Madonna dall'Italia fino a qua, percorrendo centinaia di chilometri via terra e via mare, guidati da monsignor Giovanni Tonucci, arcivescovo prelato di Loreto e delegato pontificio.
Un lungo procedere con tappe ad Assisi, Arezzo, Firenze, Viareggio, Civitavecchia, Barcellona, Saragozza e Toledo.
Infine, Madrid, in questi giorni la capitale mondiale dei giovani.