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giovedì 20 marzo 2025
 
 

L'affetto di Rio blocca Francesco

22/07/2013  Al cielo sbarrato da nubi nere e spesse (in Brasile e´ pur sempre inverno) ha fatto da contrappunto la gioia autentica degli abitanti della citta´carioca. Cronaca dell´arrivo del Papa. Che ha scelto di viaggiare su un´utilitaria (a tratti bloccata su un percorso gestito male) prima di salire sulla papamobile.

Rio de Janerio

La sensazione che si prova a guardare le prime immagini che ci consegna il viaggio brasiliano e´ un misto di ammirazione e di paura. Papa Francesco arriva, scende dall´aereo, saluta autorita´, bambini e gente comune. Poi sale in macchina. Gia´, ma quale macchina... S´accomoda (e qui forse il verbo e´ un tantino esagerato viste le dimensioni del veicolo)  su un´utilitaria, una Fiat Idea grigia. Piccola auto, grande Papa. Applausi tra le persone che si assiepano lungo il percorso. Applausi (e stupore, e lavorio per chiamare direttori e redazioni) in sala stampa.

Ma non basta. Tempo dieci minuti e il mini corteo papale (tre grosse auto di scorta, una piccola vettura a portare il Pontefice) s´infilano in una stretta corsia, direzione centro citta´. Da una lato decine e decine di pullman di linea fermi; dall´altro, gente, tanta gente.  Nessun cordone di polizia. Nemmeno un vigile urbano. Niente di niente. Uomini e donne, felici e armati di macchine foto rompono gli indugi e circondano l´auto del Papa. Scende la scorta a far scudo con il proprio corpo. Si procede a fatica. Si va avanti a passo d´uomo. Due-trecento metri e l´auto con Francesco si ferma del tutto, bloccata da vetture e taxi inchiodati davanti. Potere del traffico caotico, mal gestito da un´organizzazione che parte con il piede sbagliato. A questo punto c´e´ paura che accada qualcosa. Che qualcuno si faccia male. Dopo qualche interminabile minuto, si riesce a far uscire il Pontefice da quel pericoloso collo d´ímbuto. L´auto del Papa riprende la corsa. Tutti tirano il fiato. 

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