Rio de Janeiro
«Avviene una rivoluzione d’amore in questo momento: l’altro è Cristo per noi! L’altro è il nostro fratello! Che le nostre parole riecheggino per il mondo! Siamo chiamati a vivere costruendo un mondo di fratelli! Desideriamo che tutti e ciascuno si sentano accolti tra le braccia di Cristo, che chiama tutti a stare con Lui nella costruzione del Regno di Dio».
L'arcivescovo di Rio de Janeiro, monsignor Orani João Tempesta, parte dall'esperienza concreta dell'accoglienza di questi giorni per auspicare un cambiamento radicale dei cuori e del mondo.
Comincia sotto il segno dell'impegno il raduno internazionale legato alla ventottesima Giornata mondiale della gioventù. Citando papa Francesco si va dritti al Vangelo.
E il Brasile riscopre una Chiesa cattolica testimone e maestra nel coniugare evangelizzazione e promozione umana. Monsignor Orani João Tempesta ricorda i giovani vittime della violenza, della droga, della disgregazione dei rapporti familiari, della mancanza di lavoro e dell'eclissi della speranza. Ma ricorda altresì che Gesù Cristo non chiede altro che di entrare nelle nostre vite per trasformarle. «Questo grande incontro internazionale», ha proseguito l'arcivescovo di Rio, «avviene nel vivo dell’Anno della Fede, tempo propizio per rinnovare gli impegni nella comunità cristiana. Siamo chiamati a vivere profondamente la fede in questo tempo globale, che ci pone così tanti interrogativi, in un’epoca di grandi cambiamenti, sempre animati dall'entusiasmo e dalla coerenza di chi si lascia condurre dallo Spirito Santo».
«Esistono molte barriere e ingiustizie da superare», ha inoltre sottolineato monsignor Orani João Tempesta.
«Costruiamo ponti e non muri e ostacoli. Il mondo intero, per mezzo di voi, presenti in questa città, ha bisogno di testimoniare solidarietà, condivisione e accoglienza nell'amore del Cristo Redentore. È giunto il momento di suscitare fiducia e speranza che diano vita a un’alba di luce.
Il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, ha spronato tutti a far tesoro dell'invito di Cristo che «ci chiama ad uscire a noi stessi, ci chiede di abbandonare la nostra vita comoda, di abbattere i muri del nostro egoismo, per andare con coraggio verso le periferie geografiche ed esistenziali del mondo portando il suo Vangelo».
A differenza degli altri incontri internazionali legati alle Gnmg, quello di Rio è cominciato di sera. Niente sole, ma temperature decisamente più basse (15 gradi), un freddo vento di origine atlantica e, a tratti, una pioggia sottile ma insistente.