Roma, San Pietro: 13 aprile 2014, Domenica delle Palme, passaggio della Croce dei giovani tra i brasiliani di Rio de Janeiro e i polacchi di Cracovia. Foto Reuters. In alto: il logo ufficiale della Gmg 2016.
«Non
un evento, ma un itinerario. Gli eventi sono come fuochi d'artificio:
durano un istante e quando si spengono non resta nulla. Vorremmo
invece che la Gmg fosse un cammino, un pellegrinaggio capace di
lasciare segni nel tempo». Lo sottolinea più volte don Michele
Falabretti, responsabile del Servizio nazionale di pastorale giovanile. «Poter accompagnare i partecipanti da ora fino al giorno
in cui, conclusa l'esperienza, torneranno a casa: questo è ciò che
davvero ci sta a cuore». Manca un anno al grande raduno dei giovani
con papa Francesco che si svolgerà a Cracovia (Polonia) dal 26 al 31
luglio 2016. Sarà la trentunesima Giornata Mondiale della Gioventù,
nuova tappa di un percorso partito nel 1985 da un'intuizione di san
Giovanni Paolo II.
E' un esperienza, quella della Gmg, che accomuna
milioni di giovani provenienti da ogni parte del mondo e che ritorna
ciclicamente ogni due o tre anni: l'ultimo appuntamento è stato a
Rio de Janeiro (Brasile) nel 2013.
Manca
ancora un anno, ma la macchina organizzativa funziona a pieno regime
e tante sono le proposte di preparazione previste per i prossimi
mesi. Si stima che dall'Italia partiranno circa 100.000 ragazzi alla
volta di Cracovia, zaini e sacchi a pelo in spalla. Proprio in questi
giorni si stanno consolidando i gemellaggi tra le nostre diocesi e
quelle polacche (un “classico” delle Gmg, preziosa occasione di
incontro e di scambio).
Rio de Janeiro, Brasile, 28 luglio 2013: giovani polacchi esultano all'annuncio ufficiale che il prossimo raduno iternazionale legato a una Gmg sarà a Cracovia nel 2016. Foto Reuters.
Il tema scelto per l'edizione 2016 è
racchiuso nel testo evangelico delle Beatitudini, in particolare nel
versetto “Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia”
(Mt 5, 7). «La decisione del Santo Padre di indire nel 2016 l'anno
santo della misericordia ha 'cambiato le carte in tavola' e dato alla
riflessione un significato nuovo – osserva don Falabretti - Intanto
perché la Gmg diventa l'incontro dei giovani col Papa in occasione
del Giubileo: immediatamente la memoria torna al raduno del 2000, a
Roma, alla presenza di Giovanni Paolo II. Più in generale, c'è
stato un cambio di prospettiva: ora la misericordia non è più
semplicemente un tema, è un'esperienza».
Tanti
sono gli spunti di crescita spirituale e culturale che la terra
polacca ha da offrire. «Lì si respira una devozione mariana molto
viva e molto speciale. Naturalmente ci sarà occasione di meditare
sulla figura di papa Wojtyla, ma anche di altri santi polacchi, da
suor Faustina Kowalska (il cui nome è indissolubilmente legato con
l'esperienza della misericordia) a Massimiliano Kolbe (sacerdote
deportato nel campo di sterminio di Auschwitz, dove si sacrificò per
salvare la vita a un padre di famiglia, ndr) a Edith Stein
(carmelitana scalza, filosofa e mistica, anche lei deportata ad
Auschwitz dove morì nel 1942, ndr)». Sì, è impossibile
dimenticare come, proprio nei pressi di Cracovia, vi sia la tangibile
testimonianza dell'orrore nazista, uno dei più tremendi abissi di
sofferenza e di atrocità mai toccati dall'uomo. «E' il mistero
della presenza-assenza di Dio – prosegue don Falabretti – del
bene e del male. Molti dei partecipanti alla Gmg visiteranno il campo
di Auschwitz».
Quanto
alla dimensione ecclesiale, «se
a Rio de Janeiro abbiamo potuto confrontarci con la Chiesa
latinoamericana, questa occasione ci porterà a contatto con le
Chiese orientali, con la loro tradizione millenaria e la loro
profonda spiritualità». Altro stimolo importante è quello che
proviene «dal mondo mitteleuropeo». In un momento segnato da forti
spinte disgregatrici, alimentate da disequilibri economici e tensioni
politiche mai sopite, «la Gmg può anche diventare un'occasione per
parlare ai giovani di Europa e spiegare perché l'Europa è casa
loro».
Poiché
di pellegrinaggio si tratta, il lungo percorso di avvicinamento
assume un significato particolarmente rilevante. «La proposta della
Gmg – ricorda ancora il responsabile della pastorale giovanile –
resta la stessa nel tempo. Quello che può cambiare è il modo in cui
la pensiamo e lo spirito con cui ci prepariamo a viverla. Già a
novembre 2014 abbiamo incontrato i Vescovi italiani e nella scorsa
primavera è stato presentato un sussidio in sei fascicoli relativo
alla Gmg, con vari spunti di riflessione, approfondimento e
preghiera. Ciascuna Diocesi potrà scegliere come tradurlo in
attività concrete, a seconda delle proprie risorse e delle proprie
esigenze. L'idea è proprio quella di una guida per il cammino:
l'ultimo dei sei fascicoli è dedicato al “dopo Cracovia”, cioè
a quello che i ragazzi porteranno con sé rientrando a casa».
L'itinerario è già iniziato e la prima tappa simbolica è fissata
per domenica 4 ottobre, in concomitanza con l'apertura del Sinodo
sulla Famiglia: in quella giornata alle parrocchie sarà chiesto di
pregare per i giovani della Gmg.