Durante i nove mesi della gravidanza,
i cambiamenti ormonali,
strutturali e funzionali
a cui il corpo della donna va
incontro per riuscire ad accogliere
e a far crescere la nuova vita possono
rendere la futura mamma più sensibile
ed esporla ad alcuni inconvenienti. Insieme
alla dottoressa Fiammetta Trallo, specialista
in Ginecologia e Ostetricia a Bologna,
vediamo alcuni tra i problemi più
frequenti e come affrontarli.
Il disturbo più diffuso: la nausea
Tra le donne in attesa, la nausea è sicuramente
il disturbo più “classico”: spesso, è
proprio il primo indizio di gravidanza, insieme
alla scomparsa delle mestruazioni.
«All’origine, ci sono le modificazioni
legate all’aumento dei cosiddetti ormoni
della gravidanza, in particolare della
gonadotropina corionica», spiega la dottoressa
Trallo. «È importante dire, comunque,
che, per quanto fastidioso, il
problema riguarda solo la mamma. Nella
stragrande maggioranza dei casi, il fenomeno
scompare o si attenua notevolmente
dopo il primo trimestre».
Nel frattempo, quali accorgimenti si
possono adottare? «Dato che la nausea
si manifesta soprattutto al risveglio, una
buona norma può essere quella di tenere
pronti sul comodino crackers, grissini
o biscotti secchi da sgranocchiare ancora
prima di scendere dal letto», suggerisce la
ginecologa.
«Nell’arco della giornata, poi, meglio
non tenere troppo a lungo lo stomaco
vuoto, facendo pasti piccoli e frequenti».
Una sostanza che può essere di aiuto è lo
zenzero: «Lo si può assumere sotto diverse
forme: grattugiato nel brodo o sulla verdura,
per esempio, oppure come tisana, o
nei biscotti. In commercio si trovano anche
caramelline e gomme da masticare,
molto utili quando si è fuori casa», sottolinea
la dottoressa Trallo.
Molto efficace nel contrastare il disturbo
è l’agopuntura: due settimane di trattamento
spesso sono sufficienti per risolvere
il problema. Alcuni ospedali offrono
questo servizio, magari appoggiandosi
a centri privati convenzionati. L’elenco
dei medici diplomati in agopuntura, comunque,
si può trovare sul sito della Fisa,
la Federazione italiana delle società di
agopuntura: www.agopuntura-fisa.it. In
vendita in farmacia, si trovano anche appositi
braccialetti che sfruttano lo stesso
principio dell’agopuntura e la cui validità
è ormai comprovata da numerosi studi
scientifici: non hanno effetti collaterali e si
possono indossare anche per otto o dieci
ore, quotidianamente.
Gengive infiammate
Secondo alcuni studi, esiste un legame
tra le malattie odontoiatriche e le possibili
complicanze del periodo prenatale:
soffrire di parodontite (una grave infiammazione
del cavo orale) durante la gravidanza
aumenterebbe il rischio di mettere
al mondo un bambino sottopeso o
prematuro.
Una ragione in più per prestare
attenzione e curare al meglio la propria
salute orale: «La cosa migliore sarebbe
sottoporsi a una visita di controllo
ancora prima di iniziare la gravidanza»,
afferma la dottoressa Fiammetta Trallo.
«Lo specialista provvederà a rimuovere
il tartaro, cioè il deposito di placca batterica
calcificata, valuterà la condizione
di denti e gengive e darà alla donna le informazioni
utili per garantire il benessere
della bocca nei mesi a venire».
Se non lo si è fatto prima, comunque,
è possibile sottoporsi a una visita
anche a gravidanza iniziata: «Oggi non
ci sono più pratiche odontoiatriche assolutamente
precluse a chi aspetta un
bambino», osserva ancora la dottoressa.
«Le anestesie sono così leggere da
non interferire con la gestazione, e anche
le radiografie (tra l’altro, schermate
dalle apposite coperture) hanno ormai
dosaggi talmente bassi da non risultare
dannosi per il feto. È ovvio che, soprattutto nei primi tre mesi, è opportuno
adottare una certa cautela.
Ma questo
non deve diventare una scusa per non
affrontare eventuali disturbi, rimandando
a “quando il bambino sarà nato”:
il rischio è che la situazione peggiori,
provocando danni più gravi».
Ma perché così spesso, durante l’attesa,
le gengive appaiono gonfie e infiammate?
«Il motivo, anche in questo
caso, è da ricercarsi nelle modificazioni
ormonali, in particolare nell’aumento
del progesterone, che rende tutte
le mucose, e quindi anche le gengive,
più irrorate di sangue e maggiormente
esposte al rischio di infezioni», risponde
l’esperta. «Per riportare la situazione
sotto controllo, in genere è sufficiente
sottoporsi a una pulizia dei denti eseguita
dallo specialista».
Una scrupolosa igiene orale quotidiana,
naturalmente, è fondamentale:
l’ideale sarebbe lavarsi i denti dopo
ogni pasto, eventualmente completando
l’operazione con scovolino e filo interdentale.
Quando il ferro va giù...
Specialmente nel secondo e terzo trimestre,
può capitare alla futura mamma di
soffrire di anemia, dovuta a un insufficiente
apporto di ferro, minerale necessario per la sintesi dell’emoglobina,
cioè la proteina responsabile del trasporto
di ossigeno da parte dei globuli rossi.
«In questa fase della gravidanza, il
fabbisogno di ferro da parte della donna
aumenta notevolmente, perché viene
utilizzato per lo sviluppo del feto», conferma
la dottoressa Trallo.
Come correre ai ripari? «Intanto, attraverso
l’alimentazione», commenta
l’esperta. «Gli alimenti che contengono
questo minerale nella forma più facilmente
assimilabile sono la carne rossa,
le uova, il pesce. Si trova poi però anche
nelle lenticchie, nelle verdure a foglia
verde, nei semi di girasole, nelle noci».
L’assorbimento del ferro e la sua biodisponibilità
migliorano se si assume insieme
ad acido ascorbico e vitamina C:
una buona norma può quindi essere
quella, per esempio, di condire ove possibile
ciò che si mangia con del succo di
limone o spremerne un po’ nell’acqua,
durante i pasti.
Nelle forme più marcate è opportuno,
invece, ricorrere a un integratore specifico,
possibilmente sempre associato a vitamina
C e acido folico. «Oggi ce ne sono
alcuni, in commercio, che, sciogliendosi
direttamente sotto la lingua, non passano
molto per lo stomaco e sono quindi tollerati
molto meglio dalle future mamme»