La finanza spietata, cannibale, senza
cuore, prova a cambiare faccia. E lo fa con uno dei suoi prodotti più
discussi e diffusi: il prestito obbligazionario. Protagonista di
questo nuovo lancio è Banca Popolare di Bergamo, del gruppo UBI
Banca, che ha annunciato l’emissione di un “social bond” del
valore di 5 milioni di euro destinato a nuovi risparmi: i proventi,
nella misura dello 0,50% del valore nominale delle obbligazioni
complessivamente sottoscritto, saranno devoluti a titolo di
liberalità alla Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital per il
“Programma gravidanza sicura” attivato a Kalongo, nel Nord
dell’Uganda.
Un impegno che, come sottolineato da Cristian
Fumagalli, direttore territoriale Saronno e Milano di Banca popolare
di Bergamo, consente di “aiutare questa Fondazione ed è essere
dunque ancora una volta vicini al territorio e alle associazioni del
Terzo Settore che generano valore. Il social bond è un innovativo
strumento finanziario che si colloca all’interno di quel modello di
servizio, UBI Comunità, che tante soddisfazioni ci sta riservando,
finalizzato a identificare un approccio commerciale strutturato che
spazia dalla progettualità agli investimenti passando dai servizi
bancari”.
E ancora, per usare le parole di Osvaldo Ranica,
direttore generale di Banca popolare di Bergamo: “Siamo fieri di
sostenere la Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital che con tanta
passione garantisce al maggior numero possibile di persone l’accesso
ai servizi sanitari, con particolare attenzione a bambini, anziani e
donne, in una parte del mondo estremamente povera”.
La Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial
Hospital, costituita nel 1988 da Missionari comboniani e dalla
famiglia di padre Giuseppe Ambrosoli, nel corso del 2012, grazie al
progetto Gravidanza sicura ha potuto monitorare e curare 3mila future
mamme. La lotta alla mortalità materna e neonatale sono due piaghe
che ancora colpiscono duramente le zone rurali il nord dell’Uganda.
“Ridurre i fattori di rischio e di complicanza in gravidanza –
prosegue Giovanna Ambrosoli, presidente della Fondazione –
significa ridurre il tasso di mortalità materna che in Uganda
rappresenta ancora oggi una vera emergenza”. Si calcola con dai
social bond si potranno ricavare proventi sufficienti a coprire il
monitoraggio di circa 2.500 madri per tutta la durata della
gravidanza da parte di equipe specializzate.
Un progetto concreto, la cui bontà
trova ulteriori conferme nelle parole del console onorario
dell’Uganda a Milano Roberto Randazzo: “Da oltre 50 anni
l’ospedale di Kalongo non solo è presidio sanitario di riferimento
nella regione ma rappresenta anche un centro di aggregazione e
supporto alle popolazioni locali. Il ruolo che la Fondazione svolge
per il sostegno dell’ospedale di Kalongo, dunque, è vitale per
tutta l’area. Sono felice di rappresentare la gratitudine
dell’Uganda per l’operazione svolta dalla Fondazione e intendo
complimentarmi con Banca popolare di Bergamo per l’innovativa
modalità di supporto filantropico presentata in questa occasione”.