Erano in vacanza a Roma quando mostrarono i segni della malattia. Oggi, perfettamente guariti, hanno donato 40 mila euro all’Inmi-Spallanzani, l’ospedale dove furono ricoverati il 31 gennaio. I coniugi cinesi provenienti da Wuhan, primo caso riconosciuto di coronavirus nel nostro Paese, ebbero bisogno di 49 giorni di terapie all’Istituto nazionale malattie infettive e di un mese di riabilitazione presso il San Filippo Neri. Alle dimissioni ringraziarono, commossi, tutto il personale medico e paramedico (nella foto con il dottor Francesco Vaia, direttore sanitario del’Istituto) per aver salvato loro la vita. Scrissero subito «grazie Lazio, grazie Roma, grazie Spallanzani». E adesso i due, lui ingegnere biochimico di 66 anni e lei umanista di 65, hanno scelto di dare una mano al nostro Paese. «La scelta di fare una donazione a favore dell'Istituto Spallanzani è un atto di grande generosità e di riconoscenza», ha commentato l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato. Che ha aggiunto: «C'è un proverbio cinese che recita: “Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita”. Ecco il viaggio e la vicenda della coppia di Wuhan curata all'Istituto Spallanzani, che è un'eccellenza del nostro sistema sanitario regionale riconosciuta in tutto il mondo, e che sono stati il primo caso di positività in Italia, rimarrà impressa nella loro e nella nostra memoria. Voglio dunque rivolgere loro un ringraziamento e un invito a fare ritorno a Roma»
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Una generosità, ha dichiarato dal canto suo il direttore sanitario dello Spallanzani, Vaia, «che premia il nostro lavoro e rinverdisce in me quel sentimento di grande tenerezza che ho provato quando li abbiamo salutati».
La notizia della donazione, destinata alla ricerca contro il Covid, è arrivata nel giorno in cui si è circoscritto il focolaio della Pisana. «Il Lazio», ha ribadito D'Amato, «si conferma avere il miglior sistema di contact tracing a livello nazionale. Il numero dei casi per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti nell'ultima rilevazione settimanale del Ministero della Salute è pari al 100 per cento».