S’era capito ieri sera nella semifinale con Alcaraz che la vecchia volpe avrebbe venduto carissima la pelliccia, prima di farsi scuoiare per la seconda volta da un ragazzino, a costo di farsi erbivora per una notte e solo allo scopo di fare scorpacciata di carote.
Per questa volta ha di nuovo vinto l’esperienza, l’abitudine a finali così: soli davanti al mondo a dimostrare chi si è davvero. Non sarà facile farsene una ragione stanotte per Jannik, sotto questa luce blu che sembrava fatta apposta per mettere in evidenza l’arancione suo colore simbolo, non sarà facile perdonarsi gli errori, le occasioni perdute, le scelte precipitose, o forse di essere stato per una sera semplicemente umano, contro un titano, e di aver perduto un poco la freddezza, che aveva fatto dire a Bublik nello stringergli la mano sconfitto non troppi anni fa: «You are not human», (non sei umano, dimostri 15 anni e giochi così). Anche se il fair play e lo spirito da bravo ragazzo gli hanno fatto dire nell'immediato cose belle e sagge, e persino con il sorriso, ci sarà da macerarsi un po' da soli, una volta spenta la luce.
Si è sbagliato Bublik, Jannik Sinner è umanissimo, anche quando vince, e va benissimo così, pur se stasera non gli sarà facile digerire la sconfitta e usare la sua proverbiale lucidità per fare i calcoli che dovrebbero dirgli, senza possibilità di errore, se solo avesse la forza di ragionare, che Djokovic ha un avversario inesorabile che prima o poi lo batterà con l’aiuto di Sinner: si chiama tempo e gioca dalla parte dei suoi 22 anni.
Ma Jannik Sinner stanotte forse non lo sa, graffiato da una partita meno combattuta di come avrebbe potuto e voluto, perché se un po' abbiamo capito com'è fatto sappiamo che avrebbe voluto giocarsela di più e che quando succede non ci dorme la notte. Lo capirà domani, dopodomani, quando a mente fredda elaborerà la delusione e farà quello che ha sempre fatto fin qui: imparare dalle sconfitte. Capirà che pur avendo perso la finale ha dimostrato a sé stesso di aver battuto tutti i migliori al mondo almeno una volta. E questo succede solo ai migliori, anche se poi in finale vince uno solo. E la vecchia volpe, stasera, è stata più astuta. Domani è un altro giorno e non potrà che avere una zazzera pel di carota.