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domenica 15 settembre 2024
 
Elezioni
 

Grecia, Alexis Tsipras contro tutti

24/01/2015  Il Paese più in crisi dell'Unione va al voto. Con minacce di non mantenere i patti sull'austerità. Le possibili ripercussioni sul resto d'Europa

Gli occhi dell’Europa sono puntati sulla Grecia, dove domenica 25 gennaio si svolgono le elezioni politiche. In questi ultimi anni la Grecia è diventato un paese cruciale per l’Unione europea e per la zona euro. L’esito del voto potrebbe avere ripercussioni su tutto il continente, soprattutto se uscirà vincitore dalle urne il partito di sinistra Syriza, guidato da Alexi Tsipras. Syriza è dato in testa da ben 12 sondaggi, ma resta da capire se avrà abbastanza voti per governare da solo oppure se sarà necessaria una coalizione di governo. Nel discorso di chiusura della campagna elettorale (accompagnato dal canto di “Bella ciao”), Tsipras ha detto che il suo partito “rispetta gli obblighi che derivano dalla partecipazione della Grecia alle istituzioni europee. Ma l’austerità non fa parte dei trattati fondativi della Ue”. Tsipras ha anche aggiunto che il suo primo viaggio all’estero da premier non sarà a Berlino, ma a Cipro, perché “Merkel non è più speciale di altri leader dell’Unione europea”. Tsipras vuol portare la Grecia fuori dall’austerità imposta negli ultimi anni dalla Troika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale).
La Troika ha finanziato in modo massiccio  Atene, ma in cambio ha chiesto tagli pesanti alla spesa pubblica, l’aumento delle tasse, una sforbiciata ai salari. Sul piano sociale i costi sono stati devastanti: disoccupazione, aumento della povertà, sistema sanitario al collasso.
Tsipras vuole liberare la Grecia dall’austerità, ma il rischio è quello di portarla fuori dall’euro (il temuto Grexit) perché l’Unione europea e soprattutto la Germania ripetono che la cancellazione del debito greco non è negoziabile e il Paese deve continuare sulla strada intrapresa. Resta da vedere fin dove vorrà spingersi Tsipras e quali soluzioni di compromesso potrebbero essere trovate.
La campagna elettorale del premier uscente Samaras gioca sull’elemento paura. Samaras ripete che la Grecia,  nonostante le difficoltà, è sulla strada giusta e paventa, se vince Syriza, un salto nel buio. “Chi volete come capitano al timone in momenti difficili?”, ha esclamato nel suo comizio di chiusura. Syriza precede Nuova Democrazia in tutti i sondaggi. Il terzo incomodo potrebbe essere il nuovo partito di centrosinistra  To potami (Il fiume), mentre i socialisti del Pasok (per moti anni al governo) hanno subito una scissione e un netto calo di consensi. 
Le elezioni sono state convocate alla fine dello scorso dicembre, quando il parlamento non riuscì, alla terza e ultima votazione, ad eleggere il presidente della repubblica. Il candidato alla presidenza del premier conservatore Antonis Samaras era Stavros Dimas, il quale riuscì a raccogliere solo 168 voti dei 180 necessari.

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Tsipras ha trionfato. Grecia in festa
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