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mercoledì 19 febbraio 2025
 
 

Grembiulini no. Restiamo umani, niente omologazioni

10/05/2019  Un'insegnate della scuola primaria di via Massaua a Milano spiega perché è educativo che i bimbi non indossino divise

La mia è una classe ED.Uma.Na (Educare a essere umani, è una pratica educativa e una rete che pone l’essere umano come valore centrale), ovvero si mette in atto la pratica educativa nonviolenta. Nella mia classe tutto procede secondo accordi presi con il consenso al 100% e non secondo regole imposte; non ci sono punizioni ma rimedi, la diversità è ricchezza e la valorizzazione dei singoli talenti viene prima di tutto; la lentezza è rispettata; l’insegnante è guida-mediatore-facilitatore; la pari opportunità di genere la si propone nel quotidiano. La relazione viene prima di tutto, si impara con l’Ubuntu (una regola di vita, basata sulla compassione, il rispetto dell'altro), “io sono perché noi siamo”, siamo tutti collegati. La mia esperienza mi ha insegnato che l’educazione a sentirsi parte di una comunità equa passa con l’impegno quotidiano all’ascolto e al rispetto di chiunque ne faccia parte, inclusi insegnanti e genitori.

Cosa penso del grembiule?  Ho scelto la nonviolenza e la valorizzazione degli esseri UMANI, non amo e non condivido quindi tutti quegli strumenti, come il grembiule, che rappresentano omologazione, che lavorano sull'apparire e non sull'essere.

E, in modo nonviolento, dico: " Grembiule? NO GRAZIE!"

Loredana Braina, insegnante nella scuola primaria di via Massaua a Milano

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