Alla fine ha vinto la piccola Greta, 8 anni da Messina, con “Prendi un’emozione”. Una bella canzone, tutt’altro che banale, che si è guadagnata un sacco di dieci dalla giuria formata da bambini delle elementari e ragazzini delle medie, proponendo una sorta di vademecum per dare un colore e un nome alle emozioni, belle e brutte, e soprattutto per controllarle.
La 58° edizione dello Zecchino d’Oro, dedicata quest’anno a “Tutti i colori dell’uguaglianza”, si è confermata una grande festa dei bambini, con un occhio di riguardo anche alla fascia di età dei più grandicelli, come del resto dimostra l’età media degli interpreti, sugli 8, 9 anni. Decisamente promossi i conduttori, Flavio Montrucchio e Cristel Carrisi, al loro debutto sul palcoscenico dell’Antoniano di Bologna, che si sono messi in gioco perfettamente a loro agio in mezzo ai bambini, come pure gli ospiti della finale, Gabriele Cirilli e Cristina D’Avena, che si sono esibiti insieme nell’intramontabile “Walzer del Moscerino”.
Proprio a Cristina d’Avena è stato affidato il ricordo di Mariele Ventre, la fatina dell’Antoniano scomparsa vent’anni fa, dopo aver diretto i suoi piccoli coristi per l’ultima volta. Accompagnata dal Piccolo Coro diretto da Sabrina Simoni, Cristina d’Avena ha cantato “Il segreto (per Mariele)”, un brano inedito scritto proprio da due ex allievi di Mariele Ventre.
Un rammarico per un brano che si è classificato solo al secondo posto ex equo e che avrebbe meritato senz’altro di più. “Le parce que des pourqoi”, (il perché dei perché) la canzone francese interpretata dall’incantevole Oceane, una bambina di nove anni che vive a Folgaria, in Trentino, si è imposta per un testo semplice, emozionante e ricco di poesia. Non è semplice parlare dei perché della vita senza cadere nella banalità. Non tutti i giovani giurati sono riusciti ad apprezzarla. Forse, in questo caso, una giuria di qualità attenta ai testi non avrebbe guastato.