Ricordate Severino Gazzelloni ed il suo flauto d’oro? Da tempo il musicista acclamato dalle platee di tutto il mondo ha un erede. Si chiama Andrea Griminelli, è nato a Correggio in provincia di Reggio Emilia nel 1959, ed è noto in tutto il mondo, non solo come solista ed interprete di musica da camera, ma come protagonista di esibizioni che lo hanno trasformato in un vero “personaggio”. Anche lui suona un flauto d’oro. Anzi, di flauti ne ha un’intera collezione: «Certo – ci racconta – li raccolgo. Sono di ebano, e li utilizzo per un determinato repertorio, ne ho anche d’oro, ed altri raccolti in ogni parte del mondo. Perfino Swarovsky me ne ha fatto uno di cristalli. E la cosa incredibile è che suona! Ma lo uso poco…».
Flautista sin dall'età di dieci anni e inserito giovanissimo dal New York Times fra gli otto artisti emergenti degli anni Novanta, si perfezionò con musicisti leggendari come Jean-Pierre Rampal e James Galway, e, nella maturità, ha spaziato nei generi, lavorando con grandissimi interpreti della classica, ma anche con maestri riconosciuti del pop e del jazz.
Griminelli sostiene che «suonare il flauto somiglia molto a cantare: è quasi un po' come cantare attraverso uno strumento»: e forse per questa ragione ha accompagnato spesso voci memorabili: da Luciano Pavarotti che lo ha lanciato negli Usa ad Andrea Bocelli che ha cantato con lui in Central Park, da Elton John a Sting e tanti altri.