In Italia «pesa una condizione materiale e morale di affanno permanente, un clima di precarietà diffusa, di incertezza e instabilità»: il cardinale presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, sismografo attento del Paese, ha aperto con tono amato il consiglio permanente dei vescovi italiani. L’arcivescovo di Perugia ha parlato della gioia del Vangelo, la Evangelii Gaudium di Papa Francesco, per rilevare che nessuno «aprirà la porta del proprio cuore ad “evangelizzatori tristi e scoraggiati, impazienti e ansiosi”: la gente è già carica di tante preoccupazioni quotidiane: figli che non nascono, figli che stentano a trovare un lavoro dignitoso, figli che prendono la strada dell’estero; e, ancora, le tante preoccupazioni e difficoltà che, in un modo o nell’altro, segnano ogni famiglia, negli affetti coniugali, nelle relazioni tra generazioni, nella cura prestata ad anziani, disabili e non autosufficienti; una cura tanto più impegnativa laddove si misura con la penuria di servizi socio-sanitari sul territorio. A livello sociale – ha detto Bassetti – pesa una condizione materiale e morale di affanno permanente, un clima di precarietà diffusa, di incertezza e instabilità; e questo clima suscita disagio e malcontento, i cui effetti vanno oltre le stesse pagine della cronaca nera. Sì, è notevole il carico che grava sulle spalle di gran parte della popolazione; un carico di cui chi, tra noi, a volte si lamenta delle rinunce e dei sacrifici che la vocazione porta con sé – ha detto il cardinale con una punta di autocritica – si rivela ben poco consapevole. E’ a questa gente – che sentiamo come la nostra gente – che vogliamo tornare a rivolgerci con disponibilità, in spirito di semplicità e di condivisione».
Non mancano elementi di speranza: «Guardiamo con attenzione», ha detto Bassetti, «all’istituzione, con la Legge di bilancio, di un Fondo relativo all’assegno universale e ai servizi alla famiglia: vi riconosciamo una visione circa il valore sociale assicurato dalla famiglia, un passo rispetto alla libertà di scelta dei genitori sull’educazione dei figli, un percorso che incentiva i giovani nell’avvio di un’attività professionale e un tentativo di armonizzare l’esperienza delle genitorialità con quella lavorativa. Il sostegno alla famiglia richiede politiche affidabili e continuative, che finalmente introducano sgravi fiscali proporzionati al numero dei figli. Per il bene di tutti – ha rimarcato il presidente della Conferenza episcopale italiana – chiediamo che le forze politiche, insieme alle parti sociali, sappiano davvero investire sulla famiglia, riportandola nello spazio pubblico, quale luogo decisivo da cui far ripartire il Paese».
Il «parlamentino» dei vescovi italiani si è aperto lunedì 20 e si conclude giovedì 23 gennaio. Tra i temi sul tappeto, un aggiornamento circa le attività del Servizio Nazionale per la tutela dei minori, l’organismo di prevenzione della pedofilia nella Chiesa italiana, e il punto sulla preparazione dell’incontro di riflessione e spiritualità Mediterraneo, «frontiera di pace», che si svolgerà a Bari dal 19 al 23 febbraio. L’incontro, ha detto Bassetti, «cade in un momento di crisi, particolarmente drammatico: alcune compagini statali – dalla Libia, alla Siria all’Iraq – sono in frantumi, altre sono attraversate da tensioni fortissime. La guerra, in più punti del Mediterraneo, è l’esito di scelte miopi e interessate, dalle quali non sono estranee nuove logiche coloniali, avanzate dalle grandi potenze». L’incontro sarà concluso domenica 23 da Papa Francesco.
Sempre il Pontefice argentino, poi, ha voluto istituire una «Domenica della Parola», tesa a riscoprire le Sacre Scritture, un libro fondamentale e tuttavia troppo poco conosciuto dai fedeli. Domenica prossima, 26 gennaio, Jorge Mario Bergoglio celebrerà messa a San Pietro e, a conclusione, consegnerà una Bibbia a 40 persone di varie categorie: vescovi, stranieri, preti, catechiste, poliziotti, guardie svizzere, ambasciatori, docenti, detenuti, giornalisti e, in rappresentanza degli sportivi, il calciatore della Roma Nicolò Zaniolo. «Mi ha suscitato un sorriso amaro – ha detto Bassetti al consiglio episcopale permanente – leggere il racconto di uno scrittore contemporaneo, che in uno dei suoi testi confida di essersi trovato una sera a cena da amici e di aver parlato loro di una storia biblica, dando per scontato che fosse risaputa, fino a trovarsi invece come a divulgare un inedito… Nonostante l’ardore e l’insistenza con cui già il Concilio esortava alla lettura frequente della Parola, l’ignoranza della Sacra Scrittura rimane ampiamente diffusa, anche fra le persone colte. Riscoprirne la centralità è condizione per dirsi e diventare cristiani: occorre tornare a un incontro personale e comunitario con la Parola».
Attorno alla Parola, ha detto ancora l’arcivescovo di Perugia, «ci si ritrova fratelli, per cui essa è il “luogo” principale in cui vivere anche questa Settimana per l’unità dei cristiani. Sentiamoci convocati dalla Parola: sarà più facile avvicinare e riconoscere pure i tanti immigrati, che vivono accanto a noi, la maggior parte dei quali è di fede cristiana; la loro presenza porta con sé una serie di implicazioni pastorali che devono trovarci attenti e disponibili». E domani, mercoledì, il cardinale Bassetti interviene ad un evento organizzato al Senato insieme al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese intitolato «Promuovere e integrare», occasione per presentare il progetto «Formazione, autoimprenditoria e start-up per immigrati regolari» (Fasi), curato dall’Ente nazionale per il Microcredito, e la ricerca «Migranti e appartenenza religiosa» curata dall’Università Cattolica.