Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 16 gennaio 2025
 
Il nuovo Segretario Generale
 

Guterres, e a governare l'Onu arriva un cattolico praticante

06/10/2016  Due matrimoni (la prima moglie morì di cancro nel 1988), molto ispirato dai testi del Concilio Vaticano II, attivista della Gioventù Universitaria Cattolica, il portoghese Antonio Guterres, 67 anni, entrerà in carica, a gennaio. Troverà sul suo tavolo molti dossier scottanti: la Siria, lo Yemen, il Sud Sudan, le guerre africane, la crisi dei rifugiati, la Corea del Nord, le tensioni fra Russia e Stati Uniti.

“Risultato agrodolce. L’agro: non è una donna. Il dolce: è di gran lunga il migliore degli uomini in gara”. Così, su Twitter, Christiana Figueres, ha commentato la nomina ormai sicura del portoghese Antonio Guterres alla carica di Segretario Generale delle Nazioni Unite. Figueres, costaricana, era una delle sette donne candidate alla successione del coreano Ban Ki-moon. Sembrava proprio che questa volta, dopo una catena ininterrotta di segretari generali di sesso maschile lunga 71 anni, potesse essere la volta di una donna. Invece ha vinto il migliore degli uomini, l’ex primo ministro del Portogallo ed ex Alto Commissario dell’Agenzia dell’Onu per i rifugiati.

Oggi la stampa del suom Paese saluta la “vittoria cristallina” e il “successo della diplomazia portoghese”. Guterres ha prevalso su una dozzina di candidati. La nomina verrà formalizzata oggi dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Per rispetto, ieri Guterres si è astenuto da qualsiasi dichiarazione. La certezza della sua nomina è stata comunicata da Vitaly Churkin e da Samantha Power. Sono i rappresentanti di Russia e Stati Uniti alle Nazioni Unite e vederli ieri, fianco a fianco, all’esterno della sala riunioni del Consiglio di Sicurezza, dava il senso di uno spirito di cooperazione ritrovato in una fase di nuova tensione fra le due superpotenze. “Ogni giorno che entriamo nel Consiglio di Sicurezza, aspiriamo a quel tipo di unità che abbiamo visto oggi”, ha detto l’ambasciatore Powers.

Nato a Lisbona, 67 anni, due matrimoni (la prima moglie morì di cancro nel 1988), cattolico praticante molto ispirato dai testi del Concilio Vaticano II, attivista della Gioventù Universitaria Cattolica, Guterres ha una formazione scientifica, con studi di fisica e ingegneria. In politica dal 1974, Guterres ha militato nel partito socialista, fino a diventare segretario generale del partito. È stato primo ministro del Portogallo dall’ottobre del 1995 all’aprile del 2002. L’impegno politico di Guterres ha sempre avuto un respiro internazionale. Poliglotta, egli è stato presidente dell’Internazionale Socialista, presidente del Consiglio d’Europa e, dal 2005 al 2015, Alto Commissario dell’Agenzia dell’Onu per i rifugiati.

In questo ruolo Guterres ha dovuto gestire la peggiore crisi migratoria dalla fine della seconda guerra mondiale. I suoi collaboratori nel periodo in cui ha guidato l’UNHCR lo definiscono “carismatico”, “umile e umano”, “lavoratore accanito e metodico”. Le sue priorità sono la pace, i diritti umani e lo sviluppo. Di recente, Guterres ha dichiarato: “È ampiamente riconosciuto che non c’è pace senza sviluppo e non c’è sviluppo senza pace; è anche vero che non possono esserci pace e sviluppo senza rispetto per i diritti umani”.

Quando da gennaio entrerà in carica, Guterres troverà sul suo tavolo molti dossier scottanti: la Siria, lo Yemen, il Sud Sudan, le guerre africane (la missione militare dell’Onu in Mali ha già continua a subire pesanti perdite in seguito agli attacchi jihadisti), la crisi dei rifugiati, la Corea del Nord, le tensioni fra Russia e Stati Uniti. Guterres troverà sopratutto un mondo dove i nazionalismi crescenti l’isolazionismo diffuso rendono sempre più complicato lo spirito di collaborazione che dovrebbe ispirare l’azione delle Nazioni Unite. Non avrà un compito facile, ma non potrà fare peggio del suo predecessore Ban Ki-moon, di cui pochi sentiranno la mancanza.

Multimedia
Onu, la priorità migranti e profughi: Guterres al posto di Ban Ki-moon,
Correlati
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
4

Stai visualizzando  dei 4 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo