Sono ancora in casa (ho 45 anni) e mi tocca vedere qualcosa che non avrei mai immaginato: i miei genitori si sono fatti una vita da inferno, si sono ampiamente traditi e rinfacciati le infedeltà. Mia sorella appena ha potuto è scappata di casa, io sono rimasto qui incollato (ho un bel lavoro), ma che cosa mi tocca vedere? Adesso sono pieni di tenerezze uno verso l’altro, se escono si tengono perfino per mano. Ma che cosa è successo? Perché? E perché soltanto ora?
GIANCARLO
Forse perché la vita ha i suoi tempi, caro Giancarlo! In certi periodi della vita sembra che tutto sia concluso, specie in un rapporto d’amore; la parola “fine” sembra dietro l’angolo, magari con una bella sentenza che suona: “non c’è più niente da fare!”. E tu, mi pare di capire, sei rimasto intrappolato lì, prigioniero, di volta in volta alternando i tuoi giudizi: ha ragione lui! No, ha ragione lei! Chissà, forse hai pensato di essere indispensabile, figlio generoso, una volta appoggiando le ragioni di mamma e una volta quelle di papà. E così non ti sei fatto una famiglia (sei ancora in tempo, sai?) anche se hai un lavoro soddisfacente. Ma ora sei spiazzato: i due ora vanno d’amore e d’accordo. Il tempo che passa ha lavorato come un fiume carsico, che non esce allo scoperto, eppure c’è: il loro amore così bistrattato, così calpestato, c’era. Ora è uscito allo scoperto. Succede, sai? Nella vecchiaia i due hanno imparato a sopportarsi e a supportarsi. Se uno trema, poniamo, nel fare le scale, l’altro lo sostiene; se uno dimentica che giorno che è, l’altro gli/le fa da calendario; se uno non sa più organizzarsi come un tempo, l’altro non ne approfitta per vincere, anzi gli/le viene incontro. Come in una tardissima primavera, è scoppiata la tenerezza; forse prima ciascuno sentiva l’altro come un nemico da combattere, ora – nella benedetta vecchiaia – ciascuno sente l’altro debole, e allora lo/la prende per mano: non è più uno/una cui fargliela pagare, ora è diventato un partner, un vero partner di debolezza. E – miracolo – ciascuno sta imparando a lasciarsi sostenere, senza “rimetterci la faccia”. Non ci avresti mai creduto, Giancarlo, ma ora impara a crederci: la vecchiaia può cambiare molte cose in una coppia; è il tempo in cui ciascuno percepisce “Meno male che ci sei”, che non sono solo/sola! La vecchiaia offre il tempo del “rattoppo dell’amore”, come solo due anziani sanno fare!