logo san paolo
sabato 30 settembre 2023
 
Brutta scoperta
 

«Ho beccato mio marito sui siti porno»

10/11/2018 

Ho beccato mio marito al PC con un sito porno. Sono rimasta allibita, distrutta, umiliata! Adesso mi spiego perché si chiude per ore nel suo studio e non vuole che entri; e mi spiego anche perché da un po’ di tempo non mi tocca più neanche con un dito. Aiutatemi!

SILVIA

— Immaginiamo, cara Silvia, quanto tu sia addolorata e distrutta. Come ci racconti, hai mostrato la tua delusione e il tuo dolore, ma hai ottenuto solo un ostinato silenzio, una chiusura impenetrabile. E tu non sai perché: se si è sentito leso nel suo diritto di “godere” in modo privatissimo, allontanandoti; o se se ne vergogna e non sa come dirtelo. Tu intanto, sia pure nel tuo grande dispiacere, sei riuscita, come mi racconti, a non dirlo ai vostri tre figli, il più grande già adolescente: non hai svenduto il loro padre! E, per giunta, hai anche vinto la tentazione di continuare a controllarlo. È vero, non sei tu che ora lo puoi aiutare! Vedi, se la situazione è quella che tu ci descrivi (ore di porno), tuo marito è caduto nel circuito della dipendenza, proprio come per la droga; all’inizio uno si racconta: “Solo un poco, smetto quando voglio, cosa c’è di male, è solo per spassarmela un po’...”; poi la “dose” aumenta perché il cervello si abitua a una quantità di eccitazione/piacere e ne chiede sempre di più. Tuo marito ha bisogno di aiuto: sia di un training come un gruppo di autoaiuto, sia di farmaci che gli permettano di vincere provvisoriamente gli impulsi: prova a chiedere al tuo medico di base e ti/vi darà le indicazioni. Ma ciò su cui vogliamo riflettere con te è il tuo sentirti “umiliata” anche perché tuo marito, apparentemente sazio di autogratificazioni, non ti tocca più, come amaramente dici: il tuo vero nemico è la pornografia che sembra apparentemente saziare il tuo uomo, il quale resta “immagato” dall’esasperazione del sesso che vede e forse non sa che quelli sono solo attori pagati che fingono di godere: è tutta una triste messa in scena, che non dice nulla sulla realtà della sessualità e dell’amore. Ma tu, in quanto donna, ti senti umiliata, “a pezzi”, solo esibita, senza anima e profondamente svalutata. Ma c’è un motivo per cui alzare la testa: tu sei altro, tu sei una donna “intera”, mamma, viva, reale. E bellissima nella tua femminilità. Non dimenticarlo!

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo